PORDENONE - Ci sono cinquemila persone che vivono a Pordenone, consumano a Pordenone, producono rifiuti a Pordenone.
L'INDAGINE
«Dobbiamo capire dove butta le immondizie il 10 per cento delle 25mila utenze - ha tuonato il primo cittadino pordenonese -. Si tratta di una quota che secondo i dati di cui siamo in possesso non ha mai ritirato il bidoncino della Gea e che non figura nel registro della Tari, ma che vive a Pordenone e produce rifiuti in città». Senza pagare, senza smaltire, tutto all'oscuro di tutti. Una situazione che se raffrontata agli sforzi congiunti per migliorare lo stato della raccolta, diventa semplicemente intollerabile. Come si farà, dunque, a scovare questo piccolo esercito sommerso che sostanzialmente vive alle spalle del contribuente onesto? Lo spiega sempre il sindaco Alessandro Ciriani. «Abbiamo pronta un'operazione che partirà a brevissimo termine - illustra il primo cittadino - e che consisterà nella sovrapposizione delle banche dati con una richiesta degli immobili vuoti agli amministratori». L'opinione dominante ai vertici della polizia locale, infatti, è che proprio quegli immobili in realtà vuoti non lo siano affatto. E che i residenti ci siano, ma in nero. Quindi fuori dalle regole. L'intento del Comune è quello di riportare almeno una parte di quel 10 per cento tra le utenze certificate. Quindi Tari in più e meno rifiuti sulle strade.
GLI INTERVENTI
Durante il vertice di ieri mattina in Municipio si è parlato anche di altre strategie per combattere l'abbandono di rifiuti, un fenomeno che non riguarda più solamente alcuni quartieri della città. «È arrivato il momento di installare le telecamere e le fototrappole - ha aggiunto Ciriani -, e lo faremo a breve. Le posizioneremo nei luoghi nei quali abbiamo notato che il fenomeno degli abbandoni è più persistente». Pensiamo ad esempio al quartiere di Villanova, o ancora a via Cappuccini e ultimamente al quartiere delle Grazie. L'ultima operazione riguarderà - stando a quanto è filtrato dal vertice di ieri mattina - un netto potenziamento del ruolo degli Ave, gli addetti ai controlli della società Gea. «Parliamo - ha garantito il sindaco Ciriani - di centinaia di ispezioni in più, grazie all'aumento del numero degli ausiliari in servizio con la società. Basterà trovare un elemento in grado di ricondurre al proprietario del sacchetto abbandonato per far scattare la sanzione».