TREVISO - Esce di casa e abbandona tre sacchi di rifiuti in strada, lungo la Feltrina. Pensava di averla fatta franca ma l'abbandono è stato immortalato da una...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'EPISODIO
Una pattuglia della polizia locale di Treviso stava effettuando, ieri mattina, uno dei quotidiani servizi di vigilanza. Attorno alle 7.30 ha notato la presenza di quei tre sacchi di rifiuti, tra cui uno di grandi dimensioni, abbandonati a bordo strada. Il personale del comando di via Castello d'Amore, dopo aver chiamato Contarina per recuperare i sacchi, ha analizzato le immagini della fototrappola piazzata poco distante, riuscendo a individuare subito l'ecovandalo. Sono quindi scattate le tre sanzioni da 400 euro, una per ogni deposito non autorizzato, per un totale di 1.200 euro di multa, come previsto dalla normativa vigente.
LE REAZIONI
«Sono i primi verbali da 400 euro che vengono staccati nel 2020 - ha evidenziato il comandante della polizia locale di Treviso, Andrea Gallo - Questi seguono gli altri tre elevati tra novembre e dicembre. Ora per questa famiglia, oltre alla multa, scatteranno anche i controlli sul pagamento delle tasse sui rifiuti». La lotta agli ecovandali portata avanti dalla polizia locale è quotidiana: il nucleo antidegrado effettua infatti servizi in borghese per sorprendere chi abbandona i rifiuti in modo irregolare e sta piazzando nuove fototrappole in altri punti del territorio. «Ringrazio la polizia locale e gli ispettori di Priula per l'intervento e la collaborazione» ha sottolineato il sindaco di Treviso Mario Conte, che ha lanciato anche un appello: «Invitiamo i cittadini a segnalare ogni abbandono irregolare di rifiuti rivolgendosi al comando della polizia locale: grazie alla collaborazione di tutti sarà possibile arginare e sanzionare la mancanza di senso civico e la maleducazione di alcune persone».
Giuliano Pavan Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino