TRIESTE - «Il nostro gruppo conta di acquisire in futuro vini che abbiano una lunga storia: brunello di Montalcino, barolo, champagne e borgogna». Lo ha...
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Illy ha poi spiegato: «Nel nostro gruppo il vino ha un ruolo di lunghissimo termine: puntiamo alla crescita della corazzata Illycaffè e allo stesso tempo vogliamo far crescere più in fretta il the Dammann e il cioccolato Domori. Pensiamo di reinvestire nel settore vitivinicolo il cash flow di queste aziende, una volta mature. Sarà compito dei nipotini - ha concluso l'imprenditore - tra una ventina d'anni». L'imprenditore ed ex politico - sommelier per una sera - ha raccontato la storia dello champagne di cui cura da mesi la distribuzione in Italia. Illy si è calato ieri nei panni del cultore delle bollicine d'alta gamma, presentando l'etichetta francese Taittinger, di cui l'impresa di famiglia è diventa da giugno distributrice attraverso una propria controllata. L'industriale ha accompagnato personalmente gli ospiti nella degustazione, soffermandosi di tavolo in tavolo per illustrare le origini della pregiata etichetta a un gruppo di appassionati, ripercorrendo le scelte della famiglia francese, attiva dagli anni Trenta proprio come gli Illy. E la politica? «Che cos'è, un vino nuovo? Stasera sono astemio di politica» si è schernito. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino