«Tutela speciale» per le botteghe di San Marco e Rialto. L’annunciato blocco degli alimentari per i prossimi tre anni, a favore dei negozi storici e di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Più precisamente le novità interessano Piazza San Marco, piazzetta San Marco e piazzetta dei Leoncini, ponte di Rialto con ruga dei Oresi, sotoportego dei Oresi, sotoportego de Rialto, campo San Giacomo di Rialto, Naranzeria ed Erbaria. Qui non si possono più aprire, nemmeno per trasferimento, né ingrandire «attività di commercio al dettaglio del settore alimentare e di attività artigianali/industriali di produzione, preparazione e/o vendita di prodotti alimentari, compresa la panificazione». Via libera senza restrizioni solo ad alcune tipologie commerciali: «moda di alta gamma, librerie, gallerie d’arte e antiquari, arredamento e design, oggetti preziosi, orologi di alta gamma, oggetti d’arte cose antiche o articolo d’antiquariato, articoli di numismatica e filatelia, artigianato artistico, tipico, tradizionale e storico». Tra le novità, per le «attività già esistenti», sono previste anche «misure tecniche di adeguamento estetico/visivo al contesto territoriale di riferimento, da attuarsi entro il termine di sei mesi dall’intesa regionale». Quindi entro i primi di agosto. Viste le condizioni in cui si trovano certi negozi, come quelli che invadono di paccottiglia scorci monumentali della città, sarà anche questa una sfida non da poco.
Nell’intesa regionale si sottolinea, poi, la durata triennale del provvedimento che dovrà essere monitorato. Un «monitoraggio sugli effetti diretti ed indiretti connessi all’introduzione delle nuove misure» si precisa nel provvedimento regionale per assicurare il «carattere di proporzionalità e adeguatezza delle misure rispetto alla finalità di tutela che si intendono perseguire». La Soprintendenza, ma anche le principali organizzazioni di categoria avevano già dato il loro via libera al piano, che ora è diventato realtà. A questo punto non resta che attendere di vederne gli effetti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino