Svolta a Rialto e San Marco: stop al cibo e via libera all'artigianato di lusso

Ruga degli Oresi
«Tutela speciale» per le botteghe di San Marco e Rialto. L’annunciato blocco degli alimentari per i prossimi tre anni, a favore dei negozi storici e di...

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«Tutela speciale» per le botteghe di San Marco e Rialto. L’annunciato blocco degli alimentari per i prossimi tre anni, a favore dei negozi storici e di qualità, è ora realtà. La delibera, come si ricorderà, era stata approvata a settembre dal Consiglio comunale, ma per diventare operativa aveva bisogna del via libera della Regione. Un’approvazione che, dopo una serie di verifiche amministrative, è arrivata con l’adozione della Giunta regionale del 3 febbraio. E da quella data, dunque, sono già in vigore le tante novità volute dal Comune per porre un freno al degrado commerciale e all’avanzata indiscriminata del food legato al turismo. «Siamo molto soddisfatti: la Regione ha accettato la nostra delibera così com’era» commenta l’assessore Michele Zuin, che ha seguito la vicenda fin dalle prime proteste dei commercianti di Piazza San Marco, preoccupati per la scadenza delle concessioni. «Abbiamo trovato una soluzione che tutela chi fa commercio di qualità, tenendo conto di chi c’è già. Una soluzione che abbiamo esteso anche ad un’altra zona delicata come Rialto. Non abbiamo voluto allargarla all’intero centro storico per non correre il rischio di bloccare l’apertura di qualche vero negozio di vicinato».

Più precisamente le novità interessano Piazza San Marco, piazzetta San Marco e piazzetta dei Leoncini, ponte di Rialto con ruga dei Oresi, sotoportego dei Oresi, sotoportego de Rialto, campo San Giacomo di Rialto, Naranzeria ed Erbaria. Qui non si possono più aprire, nemmeno per trasferimento, né ingrandire «attività di commercio al dettaglio del settore alimentare e di attività artigianali/industriali di produzione, preparazione e/o vendita di prodotti alimentari, compresa la panificazione». Via libera senza restrizioni solo ad alcune tipologie commerciali: «moda di alta gamma, librerie, gallerie d’arte e antiquari, arredamento e design, oggetti preziosi, orologi di alta gamma, oggetti d’arte cose antiche o articolo d’antiquariato, articoli di numismatica e filatelia, artigianato artistico, tipico, tradizionale e storico». Tra le novità, per le «attività già esistenti», sono previste anche «misure tecniche di adeguamento estetico/visivo al contesto territoriale di riferimento, da attuarsi entro il termine di sei mesi dall’intesa regionale». Quindi entro i primi di agosto. Viste le condizioni in cui si trovano certi negozi, come quelli che invadono di paccottiglia scorci monumentali della città, sarà anche questa una sfida non da poco.

Nell’intesa regionale si sottolinea, poi, la durata triennale del provvedimento che dovrà essere monitorato. Un «monitoraggio sugli effetti diretti ed indiretti connessi all’introduzione delle nuove misure» si precisa nel provvedimento regionale per assicurare il «carattere di proporzionalità e adeguatezza delle misure rispetto alla finalità di tutela che si intendono perseguire». La Soprintendenza, ma anche le principali organizzazioni di categoria avevano già dato il loro via libera al piano, che ora è diventato realtà. A questo punto non resta che attendere di vederne gli effetti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino