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Una pessima Umana Reyer, debole mentalmente e incapace di restare viva dopo il +21, regala due punti all'Aquila Trento. Il derby è bianconero 90-84 dopo un supplementare, per gli orogranata una bruttissima prestazione dal punto di vista dell'atteggiamento e di una costruzione gioco troppo dipendente dal tiro pesante, senza il quale è notte fonda. Una Reyer dai due volti offre i primi 20' di basket frizzante, concreto, piacevole, supportato da percentuali monstre col 71% da due e 56% da tre. A metà terzo periodo il +21 (67-46) è un'ipoteca sul successo ma qui scende in campo la seconda versione dell'Umana, quella confusa, molle, incapace di costruire un'azione d'attacco a difesa schierata, massacrata sotto il ferro da Williams (33 punti) che tratta come bambini Watt e Stone.
PARZIALE
Trento piazza un parziale di 44-17 in 20', inaccettabile per una Reyer che disfa quanto di buono fatto con Trieste e Milano. I playoff restano saldi ma atteggiamento e sufficienza di troppi giocatori sono campanelli d'allarme. De Raffaele conferma Vidmar nel pacchetto lunghi e boccia ancora Fotu mentre Clark parte in quintetto con Tonut, Chappell, Stone, Watt. Trento colpisce dal perimetro mentre la Reyer risponde appoggiandosi a Watt (8-6), con ritmo alto e gioco fluido Venezia mette la freccia grazie a un ottimo Clark (11-10) anche se la difesa del ferro resta rivedibile su Williams (16-16). De Raffaele cambia lunghi affidandosi a Daye-Vidmar per arginare il dinamismo del centro bianconero e l'impatto è buono, il quarto va in archivio 25-20 sulla tripla di Tonut.
La difesa veneziana sale di giri, i raddoppi su Browne funzionano: un'ottima Reyer piazza la doppia cifra di vantaggio 30-20. Vidmar è in grande spolvero e con Williams regala scintille, quando Trento ricuce (33-26) Venezia apre la scatola del tiro pesante: due volte Daye e Clark danno il 45-33 che rianima i bianconeri i quali, complici le palle perse di Mazzola e Chappell, rientrano sul -7. E' tempo di rialzare la difesa e continuare a martellare dai 6.75: Tonut mette la nona bomba su 16 tentativi di squadra e all'intervallo è 52-42.
Le difese mettono grande pressione con Venezia brava a rispondere colpo su colpo, perfetta in transizione a innescare Tonut sul perimetro per il 60-46. E' il momento di dare la spallata decisiva: Stone dall'angolo e Watt (facendosi perdonare le amnesie difensive) fanno volare la Reyer sul +21 (67-46). Partita in ghiacciaia? Sì se la Reyer non decidesse di tornare con la testa a Venezia.
Trento è orgogliosa e il 10-0 (67-56) scopre tutta la fragilità di una Reyer senza idee. Si spegne la luce, Trento rientra sotto la doppia cifra (67-58) allungando poi un 14-0 interrotto dai liberi di Vidmar (69-60). Alla mezzora è 69-61. Linguaggio del corpo e sguardi sono chiari: la Reyer è in totale smarrimento, Trento in trance agonistica e lima sul 69-64 con Watt a interrompere un'astinenza dal campo che durava da oltre 7'. La persa fra Stone-Casarin dalla rimessa è emblematica.
Senza più le straordinarie percentuali del primo tempo quello orogranata si trasforma in gioco da minibasket (22 le palle perse finali) e solo Tonut ridà ossigeno (76-68).
Il Gazzettino