In hotel con la moglie, trafficante di ragazze statunitense arrestato in vacanza

In hotel con la moglie, trafficante di ragazze statunitense arrestato in vacanza
VENEZIA - L'ordine d'arresto è il numero 34 del 24 aprile 2017, firmato da un giudice della Colombia. L'accusa, quella di tratta di esseri umani e associazione...

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VENEZIA - L'ordine d'arresto è il numero 34 del 24 aprile 2017, firmato da un giudice della Colombia. L'accusa, quella di tratta di esseri umani e associazione a delinquere.


Una spada di Damocle che ha presentato il suo conto venerdì scorso, 6 maggio, quando gli agenti della squadra Mobile di Venezia hanno arrestato Renzo Hiklis Rangel, 43 anni cittadino statunitense (ma nato in Colombia) e destinatario di quell'atto d'accusa, diventato un mandato di cattura internazionale. L'uomo, che nel paese sudamericano rischia una condanna fino a 24 anni di reclusione, era di passaggio a Venezia prima di prendere un nuovo aereo e andare a Barcellona. Una sola notte nella città d'acqua, in un hotel della zona Marciana, che gli è costata l'arresto. Gli agenti della Mobile, dopo aver informato il pm Antonia Sartori, hanno anche mandato il fascicolo in Corte d'Appello per valutarne l'estradizione, come chiesto dalla Colombia. Nel frattempo il quarantatreenne è detenuto in carcere a Venezia dopo che il giudice ha convalidato l'arresto. A tradirlo il sistema di comunicazione alle forze dell'ordine dei dati degli ospiti negli hotel. In Questura a Venezia il suo nome ha fatto scattare l'alert alloggiati e quando, attorno alle 18.30, i poliziotti sono andati nell'albergo che lo ospitava, l'hanno trovato lì assieme alla moglie.


L'ACCUSA
Imprenditore, residente a Palm Beach, in Florida, il quarantatreenne è sotto inchiesta nel suo paese di nascita perché - si legge nel fascicolo - «dal 22 agosto 2006 è stato accertato» che l'uomo «è membro di un'organizzazione criminale dedicata alla tratta di esseri umani». Nello specifico «era incaricato di reperire cinque vittime a Hing Kong per sottoporle successivamente a schiavitù e sfrittamento sessuale». Secondo l'accusa del giudice colombiano, un lavoro redditizio: «Da questa attività le persone coinvolte hanno ottenuto profitti tra i 20 e i 25mila dollari Usa in pochi mesi per ciascuna delle proprie vittime».


LA DIFESA


Tesi respinte al mittente dai legali del quarantatreenne - gli avvocati veneziani Giorgio Pietramala e Francesco Ghisini, che stanno cercando di dimostrare come i viaggi a Hong Kong dello statunitense fossero legati soltanto alla sua attività di imprenditore e che, mai, ha fatto parte di un gruppo impegnato nel trafficare donne per indurle alla prostituzione. Secondo l'arrestato si tratterebbe di una vendetta di qualcuno nei suoi confronti. Intanto c'è attesa per la decisione sull'estradizione.
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Il Gazzettino