Voti e note, i registri dei professori del Calvi buttati nella spazzatura

I registri buttati nel cassonetto
PADOVA - La privacy gettata nel cassonetto dei rifiuti. È quanto è letteralmente accaduto ieri mattina in via Santa Chiara dove l’istituto tecnico...

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PADOVA - La privacy gettata nel cassonetto dei rifiuti. È quanto è letteralmente accaduto ieri mattina in via Santa Chiara dove l’istituto tecnico commerciale Calvi ha ripulito l’archivio di documenti degli anni scolastici trascorsi, nello specifico registri dei professori, custoditi per un decennio e oltre, gettandoli nel vicino cassonetto stradale per la raccolta della carta come si fosse trattato di vecchi giornali o imballaggi di cartoncino. Un fatto che ha lasciato sconcertati dei cittadini che tranquillamente ieri in tarda mattinata erano scesi da casa per gettare la carta nel relativo cassonetto. Sollevando il coperchio infatti ci si trovava di fronte ad una distesa di copertine simil quaderni formato protocollo tutti con copertina verde anche se di diverse tonalità: decine e decine di registri con in bella vista etichette esplicative, datati anno scolastico 2008/2009 e precedenti.

 
NEI BIDONI

Ben visibili sul frontespizio nome dell’insegnante, classe, materia di insegnamento. Non registri bianchi, magari avanzati perché in sopra numero rispetto a quelli utilizzati dai docenti, ma registri con tanto di elenco degli studenti, valutazioni quadrimestrali, votazione riportata nelle verifiche, pratiche e grafiche nonché valutazioni delle prove orali stilate mese per mese, eventuali assenze o note relative allo studente. Nel registro anche i profili individuali dei ragazzi con tutte le annotazioni relative all’interesse, profitto, impegno, comportamento e ogni altro aspetto che serve all’insegnante per valutare i suoi studenti. Non mancano, ovviamente, le brevi relazioni sulle lezioni tenute dal docente. Tra i registri lasciati alla portata di chiunque aprisse il cassonetto per gettarvi della carta anche materiale particolarmente delicato: i registri degli insegnanti di sostegno che sull’etichetta di copertina riportano in modo immediatamente leggibile oltre al nome del docente, quello dello studente e all’interno tutte le annotazioni relative al ragazzo. Dati ben visibili a chiunque anche perché, la decisione di smaltire i registri è arrivata in tarda mattinata, il cassonetto era quasi completamente pieno e aprendolo ci si trovava davanti ad uno strato abbastanza consistente di registri. A gettare il materiale, secondo i testimoni due persone, un uomo e una donna con tutta probabilità dipendenti dell’istituto tecnico. Una scelta solo in parte in regola con le disposizioni in materia perché se è concesso mandare al macero i registri dopo alcuni anni di riposo negli archivi scolastici, la norma prevede anche come si debba liberarsene proprio per tutelare la privacy degli ormai ex studenti.
Luisa Morbiato Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino