In un registratore le urla di Giacon mentre l'assassino lo colpiva

Alfredo Giacon e il cadavere mentre viene portato via
FONTANIVA - Dentro l’Opel Astra di Alfredo Giacon, il settantaduenne pensionato di Cittadella assassinato nella notte tra il 4 e il 5 maggio sull’argine del Brenta a...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
FONTANIVA - Dentro l’Opel Astra di Alfredo Giacon, il settantaduenne pensionato di Cittadella assassinato nella notte tra il 4 e il 5 maggio sull’argine del Brenta a Fontaniva, era stato nascosto un registratore. A piazzarlo era stata la moglie dell’ex barista.



Nella memoria è rimasto impresso il "sonoro" degli ultimi istanti di vita di Giacon. Il delitto si è consumato infatti a un’ottantina di metri dal luogo in cui era posteggiata l’Opel Astra. Le grida del pensionato, i suoi ripetuti «No, no, no» all’indirizzo di Samir Muzzin, il giovane che lo stava massacrando a colpi di pietra hanno consentito ai carabinieri di ricostruire nel dettaglio la dinamica del delitto.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino