Regeni: striscione rimosso, il web si mobilita e spunta la petizione

Regeni: striscione rimosso, il web si mobilita e spunta la petizione
TRIESTE - Dissenso a colpi di tweet in queste ultime ore per la decisione del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga di rimuovere dalla facciata del Palazzo...

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TRIESTE - Dissenso a colpi di tweet in queste ultime ore per la decisione del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga di rimuovere dalla facciata del Palazzo della Regione in piazza Unità lo striscione che chiede verità per Giulio Regeni, il ricercatore friulano torturato e ucciso in Egitto.


IL FATTO Via lo striscione di Giulio Regeni per il poster degli Europei: è polemica

Fedriga ha comunicato infatti che «lo striscione non verrà più esposto né a Trieste né in altre sedi di Regione» parlando di «ennesima pretestuosa provocazione, in conseguenza della nostra decisione di addobbare il palazzo per gli europei under 21 che si tengono in Friuli Venezia Giulia» in questi giorni. Poi ha precisato «perfino la UEFA mi ha dovuto scrivere impaurita da sterili tormentoni che non fanno altro che strumentalizzare il dramma avvenuto». Tuttavia, in una nota, la confederazione europea e la Federcalcio puntualizzano di essere «estranee a tale decisione». Il web si sta già mobilitando con una petizione che punta a ripristinare lo striscione: «Da più di tre anni migliaia e migliaia di persone insieme a enti locali, università, scuole e associazioni chiedono la verità per Giulio Regeni. Sembra impossibile che proprio nella città di Trieste, dove lui ha studiato, si tolga lo striscione che incita a trovare la verità sulle responsabilità per la sua sparizione, la tortura e l’uccisione. Vogliamo nuovamente lo striscione sul balcone della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, la regione di Giulio, come simbolo di una lotta che continua per far reclamare fermamente la verità al governo italiano e a quello egiziano che deve diradare le fitte nubi che attanagliano tutta la vicenda». 

LE REAZIONI SUI SOCIAL

Tanti i commenti che iniziano a susseguirsi sui social network da parte di esponenti politici non solo locali ma anche nazionali tra cui il segretario de La Sinistra Nicola Fratoianni che scrive "non servono tante parole per commentare la decisione della giunta leghista. Solo una : VERGOGNA" così come Pierfrancesco Maiorino, assessore alle politiche sociali del Comune di Milano e l'assessore comunale all'urbanistica Pierfrancesco Maran che rispettivamente scrivono: "I leghisti mi fanno schifo" e "la nuova linea della Lega è prima gli egiziani, la morte di un giovane italiano non interessa". Ad intervenire è anche Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia: "Un gesto cinico condito con parole meschine" mentre l'Arci nazionale scrive "un gesto che ferisce chi continua a chiedere giustizia per un giovane uomo rapito, torturato e ucciso". Non manca l'aspra critica dell'ex sindaco di Udine Furio Honsell:  «Siamo sconcertati, sembra che ogni pretesto sia buono per eliminare un messaggio forte di giustizia e vicinanza alla famiglia, in particolare in questo momento di tensione dopo l'ondata di intimidazioni al Cairo nei confronti dei  Regeni, dei loro avvocati e consulenti. I genitori di Giulio non devono rimanere da soli a combattere per conoscere la verità sulla tortura e l'uccisione del loro figlio». Sulla vicenda non si sono ancora espressi i genitori del ragazzo.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino