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BELLUNO - La Polizia cerca i proprietari della refurtiva rubata dai due ladri che hanno messo a segno numerosi colpi nei mesi scorsi. La Questura invita a visionare on-line il materiale sequestrato nel corso dell'operazione di polizia giudiziaria del 7 febbraio scorso quando vennero arrestate due persone: Pula Edison e Imer Masha, entrambi albanesi di 30 e 28 anni. Il primo, latitante con un mandato di cattura internazionale dall'Albania per tentato omicidio, rapina, stupefacenti e porto di materiale esplodente, aveva a carico anche un ordine di carcerazione per una cinquantina di furti commessi in Trentino. Mentre il socio era già stato espulso dall'Italia con accompagnamento coattivo alla frontiera, come misura alternativa alla detenzione, e quindi destinatario di provvedimento di ripristino di carcerazione per una pena residua di 1 anno, 9 mesi e 14 giorni di reclusione.
IL BOTTINO
La coppia di balcanici avrebbero commesso, dal settembre scorso, almeno una cinquantina tra furti in casa e rapine tra le province di Belluno e Treviso.
LE INDAGINI
Non era quasi mai un furto singolo. La banda prendeva di mira diverse case dello stesso quartiere (avrebbero colpito anche a Castion) con incursioni lampo e poi fuggiva. La terza sezione Antirapina della Squadra Mobile di Belluno aveva iniziato l'attività fin da subito tramite sopralluoghi, servizi di osservazione e il censimento di migliaia di veicoli. Fondamentale anche la telecamera di video-sorveglianza di un'abitazione che si trova accanto a una di quelle prese di mira e che aveva inquadrato i ladri durante il colpo. Arrivavano da un casolare in mezzo ai campi, nel comune di Carbonera (Treviso). L'indagine è ancora in corso, ma i due sono in cella. Nel frattempo arriva anche il plauso dell'onorevole Dario Bond (Forza Italia): «Congratulazioni agli agenti della Polizia di Stato di Belluno che hanno fermato i topi d'appartamento che negli ultimi mesi avevano creato scompiglio e disagi in provincia afferma Bond -. Gli episodi di furti nelle abitazioni creano grandi disagi e turbative emozionali, perché instillano nella popolazione un senso di impotenza e di insicurezza. Per fortuna nel Bellunese lavorano agenti che anche in questo caso hanno dimostrato grande professionalità e capacità di controllo del territorio. In questo caso, oltre all'arresto, hanno anche recuperato la refurtiva, che ora è a disposizione delle vittime dei furti. Grazie agli agenti e alla Polizia di Stato».
Il Gazzettino