Manca personale, referti in ritardo di quindici giorni

Manca personale, referti in ritardo di quindici giorni
PADOVA - Tutti sono utili, nessuno è indispensabile. Il vecchio adagio scricchiola in Azienda ospedaliera dove il personale è ridotto al lumicino. Prova ne...

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PADOVA - Tutti sono utili, nessuno è indispensabile. Il vecchio adagio scricchiola in Azienda ospedaliera dove il personale è ridotto al lumicino. Prova ne è che l’assenza per malattia di un tecnico di laboratorio andata a sommarsi alle ferie di due colleghi ha costretto ad allungare i tempi d’attesa per la refertazione di alcuni esami medici. Un ritardo quantificato in quindici giorni. Insomma, due settimane abbondanti per carenza di personale.  


«A causa della mancata presenza in servizio per malattia di un tecnico nel settore biochimica clinica speciale, che si aggiunge alla mancata sostituzione di due tecnici, e della necessaria programmazione di assenza per ferie - informava ieri in una nota protocollata il direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina di Laboratorio, prof. Mario Plebani rivolgendosi alla Direzione ospedaliera - sarà necessario dilazionare i tempi di risposta di alcuni esami. Pertanto, grazie alla disponbilità del personale laureato (gli specializzandi, ndr) saranno mantenuti i tempi di risposta degli esami considerati urgenti quali monitoraggio di farmaci ed emoglobina glicata mentre un altro gruppo di esami avrà tempi di risposta allungati, un ritardo di refertazione stimato in circa 15 giorni». Gli esami con refertazione ritardata sono sette e riguardano catecolamine, metanefrine e acidi urinari, porfirine urinarie, serotonine sieriche e urinarie, vitamine B1, catecolamine plasmatiche, test di permeabilità intestinale ai tre zuccheri, ossalati e citrati urinari. Test non di routine, piuttosto specifici ma comunque importanti, necessari soprattutto a stanare problemi ipertensivi. 

LETTERA

«Ho appena finito di scrivere l’ennesima lettera di denuncia e diffida in Direzione perché mancano infermieri e operatori socio-sanitari nei reparti e il personale che è in servizio è costretto a turni massacranti, altrettanto non sono in grado di dire per il personale tecnico di laboratorio. Ma se - commenta Luigino Zuin della Uil (sigla sindacale che non ha controfirmato il Piano ferie 2018, ndr) - un’Azienda va in crisi perché manca un tecnico, onestamente è una cosa incredibile, da non credere. Come diceva Giulio Andreotti, a pensare male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca. Forse il messaggio è da intendersi: se pagate il personale in servizio con il pacchetto piuttosto che con altre forme remunerative più vantaggiose la cosa potrebbe rientrare. Comunque resta il fatto: non si può distruggere una popolazione di lavoratori perchè non si è in grado di programmare». E neanche la compagine medica se la passa bene. Tre settimane fa è scoppiato il “caso anestesisti”: pochi, troppo pochi, e quelli che ci sono hanno diritto alle ferie estive. Così, per una drammatica carenza di anestesisti, l’Azienda ospedaliera si era trovata costretta a sospendere per una settimana gli interventi programmati in Chirurgia generale e Clinica ginecologica, per quattro giorni in Cardiochirurgia, nelle Cliniche chirurgiche 1 e 3 e in Ortopedia. Garantite naturalmente le urgenze ma saltarono decine e decine di operazioni, comprese quelle di tipo oncologico. 
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Il Gazzettino