VENEZIA Colpo di scena sul destino del referendum per la separazione di Mestre da Venezia? Ieri è stata una giornata convulsa. Al mattino si è scoperto che la...
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SEPARATISTI ARRABBIATI «Esprimiamo sconcerto nell'apprendere che il ministro dell'Interno e leader della Lega Matteo Salvini ricorra contro il suo governatore Luca Zaia», ha commentato Stefano Chiaromanni, presidente del Movimento per l'autonomia di Mestre e della Terraferma intitolato alla memoria di Piero Bergamo.
Il secondo ricorso di Palazzo Chigi avanzato di fronte al primo organo della giustizia amministrativa, dà man forte alle ragioni per cui il Comune si oppone alla Regione ritenendo che la competenza sia dello Stato in forza della legge Delrio sulle Città metropolitane. Com'è noto Ca' Farsetti non vuole che si voti per la quinta volta per la separazione amministrativa della città e ha presentato diversi motivi aggiunti opponendosi alla dichiarazione di meritevolezza del quesito, al fatto che a votare dovrebbero essere solo i residenti nell'attuale Comune e all'indizione fissata per il 30 settembre. Un analogo ricorso è stato presentato anche dalla Città metropolitana che però non è stato preso in considerazione dall'esecutivo. «Evidentemente ci sono interessi superiori persino al governo che vogliono impedire che i cittadini si esprimano ed evidentemente le forme di democrazia diretta fanno molta paura», ha proseguito Chiaromanni che guardando alla battaglia legale ostenta sicurezza: «Vista la qualità degli argomenti della memoria di costituzione della Presidenza del Consiglio dei ministri, siamo comunque fiduciosi che tutti i ricorsi di Comune, Città metropolitana e governo saranno rigettati».
LEGA SPIAZZATA Certo è che la notizia del ricorso al Tar di palazzo Chigi ieri ha spiazzato la Lega, non senza qualche imbarazzo finché, nel pomeriggio, il consigliere regionale e separatista della prima ora Alberto Semenzato ha dichiarato: «Ho parlato subito con il governatore Zaia.
Il Gazzettino