Referendum sull'autonomia, spoglio delle schede in tempo reale

Referendum sull'autonomia, spoglio delle schede in tempo reale
Tutto pronto a palazzo Ferro Fini per la comunicazione legata al referendum per l'autonomia del 22 ottobre. Ieri il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti e il...

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Tutto pronto a palazzo Ferro Fini per la comunicazione legata al referendum per l'autonomia del 22 ottobre. Ieri il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti e il professor Paolo Feltrin hanno presentato a Venezia l'Osservatorio elettorale http://referendum2017.consiglioveneto.it, attivo in rete dal 20 ottobre e accessibile anche dalla homepage del sito www.consiglioveneto.it. Dalle 12 di domenica alle 19 e a partire dalle 23 fino alla conclusione dello spoglio, informerà gli utenti sull'affluenza parziale e definitiva, nonché sull'esito della consultazione popolare, previsto tra mezzanotte e l'una. I seggi saranno gli stessi di una normale elezione e per votare basterà esibire un valido documento d'identificazione. E grazie a un accordo con le prefetture i seggi saranno presidiati come sempre dalle forze dell'ordine.


Diverse le scuole adibite al referendum e che resteranno chiuse il sabato per la firma delle schede e la predisposizione di urne e cabine.

Unica differenza, oltre alla scheda contrassegnata dal logo della Regione e dal quesito Referendum regionale consultivo sull'autonomia del Veneto - Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?, la raccolta dei dati elettorali Comune per Comune. Prima di essere trasmessi a palazzo Ferro Fini, infatti avranno come unico punto di riferimento palazzo Grandi Stazioni a Venezia e non le Prefetture. Oltre ai dati d'affluenza e ai risultati parziali e definitivi divisi per livelli di aggregazione (Comune, Provincia e Regione), il sito del Consiglio regionale proporrà mappe con gli esiti del voto su più territori. E anche elaborazioni,  confronti con le precedenti elezioni e uno spazio riservato alle valutazioni tecniche di Feltrin. Per le interviste video, quattro le postazioni allestite a palazzo Ferro Fini, dove i giornalisti accreditati saranno dotati di pass di colore rosso e gli ospiti dei consiglieri regionali di un pass azzurro. Nessuna limitazione all'uso di computer. Tassativamente vietate però le dirette streaming, che potrebbero creare problemi e intasare il sistema (che proprio a tal fine, da una certa ora, sarà alleggerito della grafica).

I VOTANTI
«Il tema del giorno sarà l'affluenza - ha precisato il professore - Il Veneto, rispetto alla media italiana, mostra una predisposizione maggiore verso i referendum a sfondo politico. E per ipotizzare quanti presumibilmente andranno a votare, tenuto conto che negli anni la percentuale si è ridotta sempre di più tanto a livello nazionale quanto a livello regionale, è consigliabile prendere come riferimenti il 76,7% del quesito sulla riforma costituzionale e il 37,9% di quello sulle trivelle».


Al voto 4.151.693 cittadini, iscritti nelle liste elettorali dei 575 comuni del Veneto e suddivisi in 4.738 sezioni: 244 a Belluno (210.118 persone che si esprimeranno anche sulla Provincia autonoma, con spoglio successivo a quello del referendum sull'autonomia e i risultati con ogni probabilità resi noti solo lunedì), 884 a Padova (755.288), 279 a Rovigo (203.129), 820 a Treviso (764.984) e altrettanti a Venezia (699.571), 860 a Verona (798.603) e 831 a Vicenza (720.000). Ventitremila, invece, le persone coinvolte in qualità di scrutatori, segretari e presidenti di seggio. Contrariamente alla Lombardia e alla sua scelta di voto elettronico, il quesito veneto prevede il quorum del 50% più uno dei votanti e la via classica, ossia l'utilizzo di scheda cartacea e matita. Il lato positivo di queste due consultazioni popolari è che «in tutta Italia e non solo si stia parlando del regionalismo in modo positivo». Non meno elogiativi i commenti «sui tanti personaggi autorevoli, Patriarca di Venezia compreso, che hanno invitato i veneti a dire la loro sull'autonomia». E rispedite al mittente le critiche sui 14 milioni di spesa «che avremmo potuto risparmiare se, come avevamo chiesto, Roma avesse consentito l'Election Day». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino