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CHIES D'ALPAGO - Giocatori a rapporto. Il comitato di Belluno del Csi (Centro sportivo italiano) ha convocato per oggi tutte le squadre del girone A1 per cercare di arginare le conseguenze dello scontro avvenuto sabato scorso, durante Chies-Bellunese All Fit. Cominciato (pare) da un insulto razzista e terminato con tre espulsioni, il teatrino messo in scena sul campo alpagoto ha fatto drizzare le orecchie al Csi. L'obiettivo dell'incontro di oggi mirerà quindi a sensibilizzare i giocatori su eventi di questo tipo e fare in modo che non si verifichino di nuovo. L'attenzione è alta e il rischio è che venga emesso un daspo nei confronti di qualcuno. Proprio per questo motivo, la Questura sta continuando a convocare i piani alti della Us Chies per capire meglio quanto accaduto.
LE TESTIMONIANZE
Martedì è stato ascoltato un dirigente, ieri il presidente Ivano Fagherazzi. «Mi dispiace che sia uscito tutto questo - spiega Fagherazzi - non fa bene a nessuno e di certo non è un bell'esempio. In questi giorni ho parlato con i ragazzi e i dirigenti. Non accuso nessuno, ma quanto accaduto deve rappresentare un monito per il futuro. Anche una semplice lite, in campo, deve essere stroncata sul nascere».
LE DECISIONI
La partita di sabato scorso è finita 1 a 0 per il Chies. Nel referto dell'arbitro, pubblicato martedì, compaiono tre espulsioni, non della squadra accusata di aver offeso un giocatore per il colore della sua pelle, ma a quella avversaria. I tre giocatori della Bellunese squalificati dal giudice sportivo sono David De Pra, Moustapha Sarr e Damiano Barp. Loro si sono difesi, dichiarando di aver reagito a un insulto razzista ma l'arbitro non ha preso provvedimenti nei confronti del Chies. Poi si è mossa la Questura, con le prime convocazioni. E oggi il Csi parlerà ai ragazzi sperano che una ramanzina possa bastare per farli desistere da altri comportamenti violenti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino