PADOVA - Tradito dal braccialettino rosso immortalato dalle telecamere di videosorveglianza: è finito in manette, dopo poco più di due mesi dal colpo, il tunisino...
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LE INDAGINIGli investigatori della Mobile, hanno iniziato le indagini controllando le telecamere di videosorveglianza, prima di tutto. Nelle immagini, studiate per giorni e giorni, il malvivente si distingueva per il braccialetto rosso, indossato al polso sinistro, e un anello al dito medio. Ed è stato proprio questo dettaglio a incastrarlo, dato che aveva ancora lo stesso braccialetto anche quando è stato fotosegnalato dalla polizia ferroviaria in zona stazione: le immagini incrociate hanno consentito di identificare il malvivente e di stringergli le manette ai polsi, in esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale. La parte più difficile, per i poliziotti, è stata quella di trovare l'uomo, che vive per strada senza fissa dimora.
L'AGGUATOIl tunisino ha visto la donna scendere la rampa del garage Torre Giotto, il palazzo dov'era andata a trovare un'amica nel pomeriggio. A quel punto, visto che lei aveva una appariscente collana d'oro al collo, ha deciso di derubarla, usando però una violenza spropositata. Il rapinatore l'ha aggredita alle spalle, dandole anche un pugno al volto, e strappandole, infine, il gioiello a grosse maglie, abbinato a un braccialetto. La collana era molto resistente, tanto che a causa dei fortissimi strattoni al collo, le ha causato la frattura di una vertebra cervicale. Motivo per cui la donna ha anche dovuto subire una delicata operazione.
I PRECEDENTINizar Chourabi è un veterano del crimine. Era il 2007 quando è stato arrestato per la prima volta. E poi nel 2008. Sempre per spaccio. All'epoca era domiciliato ad Abano, in via Don Milani, e i carabinieri l'avevano sorpreso in piazza delle Erbe a vendere cocaina ai frequentatori del mercoledì universitario. È stato bloccato in via Squarcione e in quell'occasione rifilò anche qualche calcio ai militari. In tasca aveva 6mila euro, chiaramente provento di spaccio. Per qualche tempo ha fatto perdere le sue tracce per evitare di finire in carcere perchè al centro di un'indagine della Guardia di Finanza. È rimasto latitante per mesi, finchè l'Arma non l'ha trovato a Teolo nel 2014 e non l'ha portato in cella.
Uscito dal Due Palazzi, Chourabi ha continuato a spacciare finchè, a luglio di quest'anno, il prefetto non ne ha disposto l'espulsione, per almeno 5 anni. Il questore l'ha munito dell'ordine di abbandonare l'Italia entro 7 giorni, che ovviamente lo straniero ha completamente ignorato. È rimasto a Padova e quasi tre mesi dopo ha aggredito, malmenato e ferito l'anziana. Ora è in cella per rapina e lesioni personali aggravate.
Marina Lucchin Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino