TREVISO - Sorpreso nel suo negozio di alimentari da due banditi, spinto con le spalle al muro e minacciato con una pistola puntata alla testa da uno dei malviventi. Minuti di...
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IL PIANO
I malviventi, consapevoli di avere campo libero proprio per la forzata chiusura del bar, hanno avuto gioco facile a pianificare e mettere in pratica una rapina a mano armata come non se ne vedevano da tempo nel quartiere trevigiano, divenuta negli ultimi due decenni una zona popolata da moltisssimi cittadini bengalesi e cingalesi che lavorano onestamente e da molti anni gestiscono le loro attività commerciali nel quartiere. Per questo motivo gli altri negozianti non hanno fatto mancare la loro solidarietà, mista ovviamente a preoccupazione per l'accaduto. Sull'episodio indagano ora gli uomini della squadra mobile della Questura di Treviso che hanno acquisito i filmati dell'impianto di videosorveglianza presenti nel negozio e visionato gli altri occhi elettronici installati in zona, a caccia di indizi utili per dare un nome e un volto ai due malviventi.
L'AGGUATO
Erano circa le 21.45 quando i banditi sono entrati in azione. I malviventi hanno atteso che il negozio fosse vuoto e, quando il proprietario è rimasto solo, hanno fatto irruzione, sorprendendolo. I due, con il volto travisato da caschi integrali, mascherina e guanti, hanno spinto il malcapitato contro il muro, minacciandolo con una pistola che gli è stata puntata alla testa. Il negoziante, terrorizzato, non ha neppure potuto abbozzare una reazione o urlare, tanto era gelato dal terrore. I rapinatori hanno prima chiesto di vuotare le tasche e di consegnargli il portafogli, poi di consegnare l'incasso. Erano i soldi di quattro giorni di lavoro: oltre 5mila euro. Il proprietario del negozio, dopo aver consegnato i soldi, non ha potuto far altro che allertare la polizia che è immediatamente intervenuta con alcune pattuglie della squadra volanti. I malviventi parlavano con accento straniero, quasi certamente non erano italiani: una volta usciti dal minimarket sono scappati via a piedi: è probabile che la moto (o l'auto, impossibile per ora saperlo) da loro utilizzata fosse nascosta in una viuzza poco distante.
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Il Gazzettino