Cartura. Rapina in villa all'ora di cena armati di cacciaviti, padre e figlio picchiati sono ricoverati in ospedale: cercavano la cassaforte

Irruzione in un'abitazione a Cartura, rubati 3mila euro e una Lancia Y. La banda era di nordafricani

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CARTURA (Pd) - Momenti di terrore ieri sera 2 settembre alle 21 in una villa di via Comungrande 36 a Cartura. Quattro malviventi, riconosciuti dalle vittime in sede di denuncia come probabili nordafricani, hanno fatto irruzione nell'immobile di Roberto Martello armati di cacciaviti. Si sono trovati di fronte il padrone di casa 67 anni, la moglie e il figlio di 40 anni. Ne è nata una furibonda colluttazione al termine della quale padre e figlio sono rimasti feriti (il figlio è stato colpito anche con una pentola in testa). Miracolosamente illesa, seppur strattonata, la moglie. I banditi, vestiti di nero e con passamontagna, dopo aver reso inoffensivi gli occupanti, hanno messo a soqquadro gli ambienti alla ricerca della cassaforte. Non appena l'hanno trovata sono riusciti a tagliarla con un flessibile e ad asportarne il contenuto stimato in tremila euro in contanti. Non paghi del bottino arraffato, prima di dileguarsi hanno preso da un cassetto le chiavi di una Lancia Y della famiglia e hanno asportato anche l'utilitaria. Padre e figlio hanno subito dopo l'allarme, sono stati trasportati in ospedale a Schiavonia, le loro condizioni sono rassicuranti: l'uomo in tarda mattina era già tornato a casa, mentre il figlio è ricoverato.

«Nessuna sapeva di quella cassaforte»

Sul luogo della violenta rapina si sono subito portati i carabinieri della stazione di Conselve sotto la supervisione della Compagnia di Abano. Le indagini non escludono alcuna ipotesi, ma appare chiaro che i malviventi conoscessero l'abitazione e siano andati a colpo sicuro incuranti del fatto che all'interno vi fossero i legittimi proprietari. «Nessuno sapeva di quella cassaforte - racconta Roberto Marcato - non so come sia potuto accadere. Oltre ai contanti hanno rubato anche dei gioielli di mia moglie, ma siamo pensionati non so cosa pensavano di poter trovare in casa».

 

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Il Gazzettino