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CASALE SUL SILE (TREVISO) - Sono entrati in casa sua aprendole la porta in faccia, prendendola a pedate, sapendo già che nell'abitazione c'era una cassaforte nascosta da saccheggiare, e lei, in preda alla paura, gli ha detto tutto e ha aspettato che quell'incubo finisse. In queste immagini si sente racconto in viva voce della vittima della rapina in casa a Casale, Monica Biasin, 60enne reisidente in via Buonarroti. Dentro quella cassaforte, racconta la vittima, «c'erano i risparmi per pagare l'Imu», soldi messi da parte giorno dopo giorno, «e non credo che il Fisco mi farà lo sconto», dice sconsolata. Ma quello che più inqueta, nel suo racconto, è la certezza quasi matematica che i banditi la stessero controllando da tempo, forse già da due settimane.
La rapina, cosa è successo
Monica Biasin è rimasta in balia di due banditi travisati sotto al casco, che l'hanno minacciata e strattonata. La rapina-lampo è avvenuta nel pomeriggio del 5 dicembre, alle 17, a Casale sul Sile, in via Buonarroti. La donna, che vive da sola, è stata aggredita al suo rientro a casa, mentre stava chiudendo la porta a chiave. Probabilmente i due criminali l'avevano seguita e, approfittando delle sue difficoltà di deambulazione, hanno pensato che fosse la preda ideale.
Il Gazzettino