Rapinata in piazza s'aggrappa all'auto dei ladri e li supplica: «Ridatemi almeno le foto di famiglia»

Tamara Borsetto con una dipendente
TRIBANO - «L’istinto è stato quello di aggrapparmi all’auto per cercare di impedire ai malviventi di portarmi via l’incasso della serata, certo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TRIBANO - «L’istinto è stato quello di aggrapparmi all’auto per cercare di impedire ai malviventi di portarmi via l’incasso della serata, certo poteva concludersi ben peggio. Ora desidero solo fare un appello; per favore fatemi riavere il mio vecchio cellulare, nel quale sono conservate le foto dei miei affetti familiari». È serena, anche se sa di aver corso un bel rischio e conserva pure un po’ di ematomi un tutto il corpo Tamara Borsetto, 45 anni, di Boara Pisani, che gestisce una attività di vendita ambulante di pesce crudo e cotto e che venerdì sera è stata rapinata dell’incasso in piazza a Tribano. 


IL RACCONTO
«E’ accaduto tutto in pochi attimi, saranno state le 21.40 circa. Con la mia collaboratrice avevamo praticamente concluso la giornata di lavoro, quando abbiamo sentito tremare l’abitacolo del nostro furgone attrezzato, si è aperta la porta e una persona che portava una mascherina, ha preso il marsupio che conteneva circa un centinaio di euro, i documenti e un vecchio telefonino», racconta Tamara. 
«D’istinto sono balzata giù dal camioncino e ho seguito lo sconosciuto che era atteso da un complice in auto. La vettura aveva il finestrino aperto e mi sono aggrappata alla portiera, mentre la vettura, una station wagon scura, ripartiva», prosegue la donna. 


LA DELUSIONE
«Staccati, lascia la presa, mi gridava il ladro, mentre io di rimando gli chiedevo di ridarmi le mie cose; alla fine mi hanno lanciato fuori il marsupio e sono scappati a tutta velocità dopo che io mi sono staccata», aggiunge Tamara. 
Rincuorata dalla dipendente, che armata di una scopa aveva tentato di aiutare la titolare, Tamara Borsetto si è accorta che il marsupio era aperto e gli effetti personali, oltre al denaro, erano rimasti nell’auto dei ladri. «Ho chiamato i carabinieri che in pochi attimi sono arrivati e hanno raccolto la mia denuncia, certo che poteva anche andare peggio, invece me la sono cavata solo con parecchi ematomi. Spero che il mio cellulare, che non ha valore, ma contiene tante foto familiari, mi venga restituito». 


SOLIDARIETÀ

Il sindaco di Tribano, Massimo Cavazzana, solidarizza con l’ambulante e ha messo a disposizione degli inquirenti le riprese della videosorveglianza, oltre ad invitare chi avesse elementi utili per le indagini a farsi avanti. 


Dall’opposizione polemizza Roberto Bazzarello: «Noi avevamo proposto un’assicurazione collettiva contro i furti, ma la maggioranza ce l’ha bocciata. Peccato! Una delle tante occasioni perse per i cittadini di Tribano». 
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino