Si indaga sul raid al Campus Kidane che accoglie giovani profughi: «Gesto intimidatorio»

Don Luca Favarin
PADOVA - Polizia e carabinieri indagano sul caso di un raid avvenuto due notti fa al Campus Kidane di Padova, una struttura gestita da don Luca Favarin, presidente della...

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PADOVA - Polizia e carabinieri indagano sul caso di un raid avvenuto due notti fa al Campus Kidane di Padova, una struttura gestita da don Luca Favarin, presidente della cooperativa Percorso Vita. Il sacerdote è noto per le sue attività rivolte ai giovanissimi stranieri tolti dalla strada e dal racket della droga, che trovano alloggio e riparo proprio al campus Kidane.

Approfittando dell'assenza degli 11 giovanissimi ospiti, che in questi giorni sono fuori per una breve vacanza, qualcuno è entrato nella struttura del sacerdote e ha rotto le porte, sfasciato armadi, rovesciato i cassetti. Mancano due computer e la documentazione dei giovani ospiti contenuta in due faldoni. Lunedì mattina la polizia scientifica ha eseguito tutti i rilievi; questa mattina invece c'è stato un nuovo sopralluogo dei carabinieri.

«Chi è entrato aveva i guanti, ha sparso cibo e sporcizia dappertutto, è chiaro che si tratta di un gesto intimidatorio - spiega don Luca - questi ragazzini sono una vera ricchezza per spacciatori e racket, li rivogliono indietro, ma noi non ci fermiamo». Solidarietà a don Luca è arrivata anche dalla Cgil. 

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Il Gazzettino