In coma per un incidente, Giuseppe si spegne dopo 26 anni

In coma per un incidente, Giuseppe si spegne dopo 26 anni
CAMPOLONGO MAGGIORE - Il 7 febbraio del 1995 era una giornata di nebbia fitta. Giuseppe Lazzaro aveva 28 anni ed era dipendente di una ditta di carni di Saonara (Padova). Era...

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CAMPOLONGO MAGGIORE - Il 7 febbraio del 1995 era una giornata di nebbia fitta. Giuseppe Lazzaro aveva 28 anni ed era dipendente di una ditta di carni di Saonara (Padova). Era già andato a fare la prima consegna a Piove e si trovava lungo la Vivai per far rientro in azienda. Ad un tratto un camion che procedeva in senso opposto, complice la scarsa visibilità, ha invaso la sua corsia di marcia prendendolo in pieno. Nell'impatto Giuseppe, che era nato il 6 aprile del 1966 è rimasto gravemente ferito. È rimasto un mese in coma profondo, poi i medici l'hanno risvegliato per valutarne l'entità dei danni cerebrali. Da quel giorno Giuseppe è rimasto in coma vigile fino a mercoledì sera quando al pronto soccorso di Piove di Sacco ha cessato di vivere.


IL RICORDO



«Ventisei anni di coma sono un'esperienza straziante - dice il fratello Gianalberto - i nostri genitori per seguirlo a casa hanno entrambi perso il lavoro. Mio papà qualche anno dopo dal dispiacere si è lasciato andare ed è morto. Abbiamo fatto di tutto per non far mancare nulla a Giuseppe. Fino a quel maledetto incidente mio fratello giocava a calcio nella Saonarese, aveva un sacco di amici, era benvoluto da tutti. Era una persona con la testa sulle spalle che lavorava, ma non si faceva mancare la compagnia di amici e il divertimento». Qualche anno dopo lo schianto sulla Vivai, la drastica decisione di lasciare la casa di via Costantina a Saonara per trasferirsi a Liettoli di Campolongo Maggiore. «Avevamo bisogno di una casa più grande - ha concluso il fratello - Giuseppe necessitava di una sorta di ospedale mobile con tutti i macchinari che gli servivano a sopravvivere. Approfitto a nome di mia mamma Adriana e delle mie sorelle Cinzia e Katia per ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno perso anche un'ora del loro tempo per aiutarci in turni massacranti in favore del nostro adorato Giuseppe».All'epoca dell'incidente stradale il sindaco di Saonara era Roberto Daniele che ieri ha voluto ricordare Giuseppe e la sua famiglia: «Penso a mamma Adriana e a tutto quello che ha fatto in questi anni per il proprio figlio. Donne di questa portata sono rare e preziose nella società. A lei e agli altri suoi figli rivolgo la mia massima vicinanza».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino