Ragazzo disperso nel fiume. Il sorriso alla matrigna, il tuffo e le ricerche: ecco cosa ha fatto per 8 ore

TREVISO - Ha inscenato il suicidio lasciandosi cadere nel fiume davanti agli occhi della compagna del padre, il quale, subito dopo, si è tuffato in acqua per cercare di...

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TREVISO - Ha inscenato il suicidio lasciandosi cadere nel fiume davanti agli occhi della compagna del padre, il quale, subito dopo, si è tuffato in acqua per cercare di salvarlo. Del giovane, uno studente di appena 20 anni, non si è trovata traccia per ore, con le ricerche continuate fino al pomeriggio tra sorvoli in elicottero, perlustrazioni in gommone e persino immersioni del nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco, che hanno scandagliato in lungo e in largo i fondali del Sile. Si temeva fosse annegato, e per molti non poteva essere che una certezza dopo tutto quel tempo. Ma il 20enne, fortunatamente, non era più in acqua.

 

Ragazzo nel fiume: cosa è successo

Mentre mezza città si dava da fare per ritrovarlo, lui era tornato a riva senza farsi notare, aveva raggiunto a piedi la stazione dei treni e da lì era salito su un convoglio per Bassano, dov'è poi stato rintracciato (a casa di parenti, nel tardo pomeriggio), dopo un fuori programma ad Istrana. Fatto scendere dal controllore perché senza biglietto durante il percorso, era entrato in un bar pizzeria, il Barbablù, strizzandosi i vestiti e chiedendo di usare il bagno per sistemarsi. Poi era ripartito. È stata una dipendente, sentita dalle forze dell'ordine e dagli stessi familiari del ragazzo in prima linea nelle ricerche, a confermare, dopo aver visto una foto, che si trattava proprio del 20enne scomparso, la cui posizione, nonostante il cellulare spento, era stata nel frattempo geolocalizzata da un amico del papà. Il giovane, sano e salvo, è stato quindi raggiunto verso le 17 a Bassano, città in cui vivono alcuni parenti da cui, evidentemente, voleva rifugiarsi dopo l'indecifrabile gesto, forse legato a un momento di depressione che potrebbe averlo spinto a un atto estremo salvo poi ripensarci, forse a un macabro scherzo
   

La villa sul Sile e il tuffo

Il ragazzo, studente universitario all'estero, ieri mattina era a casa sua, in una delle bellissime ville che si affacciano sul Sile vicino al ponte de fero, in zona tribunale. Stava per uscire, quando improvvisamente, davanti agli occhi della compagna del padre, si è diretto verso il fiume per buttarsi. Lei ha cercato di impedirglielo, trattenendolo per un braccio, ma il ragazzo, dopo averle rivolto un sorriso beffardo, si è tuffato nel fiume, facendosi trascinare via dalla corrente. Erano da poco passate le 10, ieri mattina, quando nelle abitazioni che si affacciano sul Sile sono state sentite le urla della donna che, disperata, chiedeva aiuto. Pochi secondi dopo il papà, noto imprenditore trevigiano, si è tuffato in acqua e, a bracciate, è sceso per una cinquantina di metri fino a raggiungere ponte de fero. Ma del figlio non c'era traccia.

LA PAURA Il papà si è subito tuffato per salvarlo, pensavano tutti che fosse morto
 

Dove è stato ritrovato?

I primi a mobilitarsi sono stati i vicini di casa. Uno di loro ha messo a disposizione la sua barca e assieme al papà del 20enne, dopo una corsa a perdifiato lungo l'argine fino alla chiusa di ponte San Martino cercando tracce del ragazzo in acqua, ha iniziato a setacciare il fiume. La Canottieri Sile è diventato il centro di coordinamento per le operazioni dei vigili del fuoco, intervenuti con più squadre e con i sommozzatori arrivati da Vicenza, mentre le pattuglie di polizia e carabinieri proseguivano nelle ricerche a terra, col Suem 118 pronto a offrire supporto. È stato perfino fatto decollare Drago 71, l'elicottero del reparto volo dei pompieri, che ha sorvolato il fiume a più riprese. Non sembravano più esserci speranze, almeno fino al tracciamento del cellulare e all'avvistamento della barista del Barbablù. Quindi la certezza: è lui, è vivo. Le ricerche vengono sospese solo quando arriva la conferma del ritrovamento. È a Bassano confermano i colleghi del Commissariato agli agenti della Questura, ai quali il giovane, nelle prossime ore, dovrà dare alcune risposte su quanto accaduto.

 
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Il Gazzettino