Ragazzina aggredita con coltello e pistola per fare video per i social: nei guai sei minorenni, quattro hanno meno di 14 anni

L'arma era ad aria compressa. Blitz della Squadra Mobile, le indagini iniziate a maggio

La pistola e il coltello sequestrato alla baby gang
ROVIGO - Ragazzina aggredita con coltello e pistola ad aria compressa solo per postare qualche video forte nei social nella speranza di fare tanti "clic". Incastrati gli autori:...

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ROVIGO - Ragazzina aggredita con coltello e pistola ad aria compressa solo per postare qualche video forte nei social nella speranza di fare tanti "clic". Incastrati gli autori: sono sei minorenni ora indagati dalla polizia, quattro hanno meno di 14 anni. La squadra Mobile di Rovigo oggi, 18 luglio, sta interrogando i sei minorenni, sottoposti anche a perquisizioni domiciliari, per l'aggressione a una coetanea alla quale avrebbero strappato il cellulare, filmando il tutto con i loro telefonini. L'attività investigativa è iniziata a maggio, quando la madre della vittima aveva denunciato l'aggressione subita dalla figlia, attirata da alcuni suoi coetanei nei giardini  che si trovano dietro al «Tempio La Rotonda», nel centro rodigino. La ragazza sarebbe stata accerchiata dai giovani che, riprendendo la scena con i propri smartphone, le avrebbero tirato i capelli e lanciato contro alcuni oggetti, minacciandola con una pistola e un coltello.

Minacciata con pistola e coltello

La pistola ad aria compressa e il coltello con apertura a farfalla, sono stati trovati in possesso a uno degli indagati, tutti accusati di percosse, minaccia e violenza privata in concorso. Uno dei giovani risulta anche indagato per porto di armi od oggetti atti ad offendere. «L'attività della Squadra Mobile rodigina, sotto la direzione della Procura minorile veneziana - ha detto il questore Gianni Scali - fa seguito a quella svolta per fatti analoghi avvenuti lo scorso ottobre in occasione del 'Marti Franco' e che testimonia la costante attenzione di tutti gli organi inquirenti rispetto ai fatti delittuosi da parte di minorenni. Episodi spesso immortalati e poi diffusi tramite social, che non devono essere sottovaluti semplicemente in ragione della minore età dei protagonisti, spesso per primi erroneamente convinti dell'assenza di conseguenze per le proprie azioni commesse in giovane età»

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Il Gazzettino