Ragazze morte nell'incidente di Azzano, chi era Jessica Fragasso

Ragazze morte nell'incidente di Azzano, chi era Jessica Fragasso
MARENO - «Solare, studiosa, brava a scuola e nella vita. Aveva dentro un'energia contagiosa. Era la nostra unica figlia, il nostro sole. Con la sua morte si è...

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MARENO - «Solare, studiosa, brava a scuola e nella vita. Aveva dentro un'energia contagiosa. Era la nostra unica figlia, il nostro sole. Con la sua morte si è spenta la luce. Non so come riuscirò ad alzarmi tutte le mattine, a trovare la forza di recarmi al lavoro e poi a casa. So che mi accoglieranno stanze vuote, silenzio. E lo stesso film che gira e rigira nella mia testa. Gli ultimi attimi di vita di Jessica Fragasso li ho stampati nella memoria. Mi faranno andare avanti soltanto per avere giustizia». Alain Fragasso è il papà di Jessica. Una splendida ragazza, lunghi capelli nocciola e grandi occhi. «Era bellissima, come una rosa» - dice l'amica Ester, distrutta.

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Cugine morte, chi era Jessica Fragasso

Aveva studiato all'istituto turistico Francesco Da Collo di Conegliano e, una volta terminata la scuola dell'obbligo, si era iscritta all'Università Ca' Foscari di Venezia, facoltà di Mediazione linguistica, che frequentata nel distaccamento di Treviso. Le lingue erano il suo passepartout, una specie di chiave magica, che nel suo immaginario le avrebbe reso possibile il sogno più grande: viaggiare. Alle amiche parlava di mete lontane. Intanto aveva già iniziato a esplorare il mondo: Roma, Napoli, Firenze, ma anche e Berlino, Barcellona, l'Inghilterra e la Croazia. Sul suo profilo Instagram condivideva gli scatti più belli delle sue gite e vacanze. L'ultima, a dicembre, sulla neve ad Auronzo di Cadore. In una foto sorride divertita in sella a una motoslitta, abbracciata al fidanzato Giovanni. Conoscere le lingue l'avrebbe aiutata a realizzare il suo sogno. Si applicava con metodo e buoni risultati tanto che in casa erano molto contenti. Adorava leggere e già sulle pagine dei libri aveva imparato a volare con la fantasia. Poi, le era rimasto il desiderio di volare, ma davvero, per raggiungere paesi lontani.

 

E ballava. Il ballo per lei era adrenalina pura. Dopo aver cambiato qualche specialità si era innamorata dell'hip hop che praticava regolarmente alla scuola Dance City di San Vendemiano. Iniziato quasi per gioco, era diventato un tassello importante nelle sue giornate, tanto da impegnarla anche con gare e kermesse regolari. E poi, nella vita di Jessica era arrivato l'amore. Un ragazzo che sogna, anche lui, non lidi lontani ma grandi ideali: proteggere i deboli, trovare i colpevoli, creare una società più giusta. Giovanni Da Rios era il ragazzo di Jessica. Frequenta l'Accademia per diventare Carabiniere a Torino e la lontananza non aveva minato il loro rapporto. «Continuavano a sentirsi: tanti messaggi, qualche videochiamata. Quando Giovanni poteva, tornava a casa e si rivedevano» raccontano le amiche. «Jessica non mi ha mai dato problemi. Era unica. Penso a mia moglie, alla sua disperazione e mi dico che devo farmi forza almeno per lei, ma davvero avrei voglia di andare a letto, di addormentarmi e di non svegliarmi più. Ho perso i genitori. Perdere un figlio è contro natura. Una prova che non so se riuscirò a sopportare» è disperato Alain Fragasso.


L'ORRORE

Il papà era nella 500, davanti alla Panda azzurra guidata da Sara con, a bordo, le sue due figliolette e Jessica. «Ho sentito il botto. Ho visto l'auto distrutta e sono corso come un pazzo verso di loro. I finestrini erano schizzati in mille pezzi. Ho visto subito il bel volto della mia Jessica pieno di sangue. L'ho chiamata. Speravo di salvarla. Invece, non mi ha risposto. Non si è mossa. Ho capito in quel momento che era morta, ma ho sperato di sbagliarmi, ho sperato che gli angeli del Paradiso me la riportassero qua. Questa non è una tragedia. È la fine di due famiglie. Un pirata ha spezzato due vite e, insieme, ha distrutto legami tra genitori e figli, tra padri e madri. Per questo non mi stancherò mai di pretendere giustizia per quell'uomo che si è messo al volante ubriaco. Vorrei averlo qui, tra le mie mani. Non so cosa gli farei» sussurra, tra le lacrime, il papà di Jessica. «Lasci un vuoto enorme, Jessica sarai sempre con noi» postano gli amici. Mentre Giovanni si schermisce: «Non voglio sapere niente dell'incidente. Non voglio. Troppo dolore. È terribile pensare che Jessica non ci sarà più».

 

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Il Gazzettino