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««TREVISO «Cercava i soldi, lo so che sono stata aggredita quel giorno». Le poche parole confidate a un medico dimostrano che la memoria sarà l’ancora di Marta. L’arma con cui potrà presto raccontare la sua verità sugli attimi tremendi che per poco non le hanno strappato via la vita. Nonostante una raffica di almeno 23 fendenti, nove dei quali l’hanno colpita al viso, miracolosamente non ha riportato danni neurologici. Lentamente le gravi ferite si stanno rimarginando, ma il quadro clinico resta serio e soprattutto sarà la componente psicologica del dramma a metterla ancora una volta alla prova. Sa che qualcosa di orribile le è capitato mentre stava correndo da sola in via Marignana, sa che un’altra persona l’ha assalita. Sa che quello che è successo è grave, perché nonostante le massicce dosi di farmaci che ottundono i sensi si rende conto di essere isolata in un reparto di terapia intensiva. Sono però i dettagli che potrebbero metterla a dura prova: l’entità delle ferite, i tempi di guarigione, l’atrocità delle motivazioni alla base di quell’aggressione feroce. Per questo ancora non è stata ufficialmente interrogata e fino a lunedì resterà ricoverata in rianimazione.
Parla l'avvocato del 15enne che ha aggredito Marta Novello
L’UMORE
Molto provata, nel fisico e nel morale.
GLI SVILUPPI
La tempra della ragazza la sta aiutando, come pure le visite di mamma e papà che nei pochi momenti insieme la rincuorano. Tanto che proprio di loro aveva subito chiesto quando è stata destata dal coma la prima volta. Ogni giorno è un traguardo verso la ripresa, ma il cammino sarà lungo. «Lunedì dovrebbe essere dimessa dalla rianimazione, poi sarà studiato giorno per giorno il percorso di cura. Ha confidato di essere consapevole di essere vittima di un attacco, sa che è successo mentre era a correre» aggiunge Formentini, è troppo presto per qualunque previsione. La prossima settimana gli inquirenti le parleranno per raccogliere la sua versione, ma per il momento Marta è ancora troppo debole. Le ferite al polmone, al fegato, alle mani, al viso la accompagneranno insieme a quelle dell’anima. Lei però ricorda, sa che quel che le è accaduto non è stato un incidente. E proprio i suoi ricordi potranno aiutarla a portare chiarezza e giustizia in questa intricata vicenda. Fasciata, attaccata ai macchinari, Marta ora dopo ora conquista a piccoli passi il cammino verso la guarigione.
Il Gazzettino