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BELLUNO - «Partiamo da qui, dal piazzale dell’Alpe del Nevegàl perché i territori circostanti parlano di alpinità in modo molto intenso e ricco di vicende, episodi, personaggi che hanno fatto la storia ultracentenaria della Sezione Alpini di Belluno ed anche in epoca antecedente». Queste le parole del presidente di Lino De Pra, della Sezione Alpini di Belluno, pronunciate oggi, 17 giugno, nella prima cerimonia ufficiale del Raduno del 3° Raggruppamento degli Alpini delle Sezioni consorelle del Trivenetodel. L?alzabandiera e il corteo si è tenuto sul colle dei bellunesi, il Nevegal. «Lassù fu incendiato il Rifugio Budden - ha detto il presidente De Pra - perché non offrisse riparo agli avversari. Ma chi lo incendiò? Gli italiani o i tedeschi? Erano momenti di grande confusione e né cronaca né testimonianze riportano notizie in merito. Resta il fatto che, finita la guerra, il rifugio era distrutto».
«Questi monti delle Prealpi Bellunesi - ha proseguito - ospitano anche il Rifugio “Brigata Cadore”, costruito dai militari del 7° Alpini e del 6° Artiglieria da montagna, gli stessi che furono anche protagonisti della realizzazione della seggiovia che dal piazzale del Nevegàl porta alla cima del Monte Faverghera.
Poi la messa al santuario del Nevegal con il vescovo, monsignor Renato Marangoni che nella sua omelia fa un inno agli alpini, come popolo di pace e di solidarietà. «La guerra è incomprensibile - ha detto il vescovo -, la guerra è inaccettabile. Ogni guerra». E alla preghiera dei fedeli, gli alpini rilanceranno la preghiera per la pace.
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Il Gazzettino