«Infiltrazioni mafiose nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in Veneto». Dopo l’incendio doloso all’azienda Nuova ecologica 2000 di...
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«In Veneto questo episodio è soltanto l’ultimo di una lunghissima serie per questo chiediamo al Ministro di avviare tutte le azioni necessarie a chiarire l’eventuale coinvolgimento di gruppi criminali», scrivono nell’interrogazione con risposta scritta di cui il primo firmatario è Alessandro Naccarato della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle associazioni criminali. Nell’interrogazione seguono le firme dei parlamentari veneti Michele Mognato, Andrea Martella, Sara Moretto, Delia Murer, Davide Zoggia oltre a Vincenzo D’Arienzo.
Sul fatto che l’incendio alla "Nuova ecologica 2000 srl" di via Settima Strada 9 di Fossò sia doloso non ci sono dubbi. A riprendere quanto successo le telecamere del sistema di videosorveglianza che alle tre di notte hanno filmato due uomini incappucciati e con una tanica di benzina mentre accendevano il fuoco. Alla fine sono stati distrutti quattro autocarri e una catasta di legna, per 400mila euro di danni.
Eppure all’indomani della notte di fiamme e fumo il titolare aveva detto: «Non abbiamo ricevuto alcuna minaccia o richiesta di pizzo. Se ciò fosse accaduto o se mi dovesse succedere in futuro, la prima cosa che farei sarebbe quella di andare dalle forze dell’ordine a denunciare l'accaduto». Era stato categorico Lorenzino Candian, che assieme ai figli Luca e Marco gestisce l'azienda nella zona industriale del paese della Riviera del Brenta e che il giorno seguente si era rimboccato le maniche ed aveva cominciato subito a lavorare.
Eppure i parlamentari del Pd non ci stanno. «È un fatto inquietante, è necessario assolutamente un approfondimento da parte del Ministro - dice l’onorevole Michele Mognato - questi episodi delineano una situazione delicata, troppi i casi che potrebbero essere segnali di infiltrazione delle organizzazioni criminali in un tessuto delicato come quello della città metropolitana». «È noto che il settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti è, ormai da molto tempo, oggetto di forti interessi da parte della criminalità organizzata - recita l’interrogazione - e questi eventi devono sollecitare l’attenzione delle autorità per le modalità tipiche degli atti intimidatori propri dei sodalizi criminali». Ora i parlamentari attendono una risposta scritta e alla luce dell’ennesimo episodio auspicano che non si replichi quanto risposto alla precedente interrogazione del 29 marzo, in cui avevano fatto un elenco dettagliano di tutti i roghi sospetti tra le province di Pordenone, Treviso, Verona e Padova. All’epoca il ministro scrisse: «Le indagini di polizia giudiziaria hanno consentito di escludere, al momento, la sussistenza di dinamiche o moventi legati alla criminalità organizzata, essendo essi riconducibili piuttosto alla malavita comune o a diatribe di natura privata». Ma gli onorevoli veneti non sono convinti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino