OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
MESTRE - Droga, ancora droga e sempre droga. Chi la spaccia, chi la compera, chi al consuma, chi la gestisce, chi non la paga e chi per pagarla sfonda le vetrine di bar e negozi per racimolare il contante necessario. E chi la subisce: in primis i residenti che non ne possono più del degrado perdurante tanto da manifestare in strada in cinquemila per chiedere al Comune di intervenire. Il simbolo di tale degrado rimane purtroppo, nonostante gli sforzi e l’impegno delle forze dell’ordine, via Piave e l’omonimo quartiere. Gli episodi, spesso anche di violenza legati alle mille sfaccettature del mondo degli stupefacenti si susseguono. Ed ecco che un sabato pomeriggio, quello di ieri, all’apparenza tranquillo finisce nel caos attorno alle cinque e un quarto. Siamo più meno all’altezza del locale Ai Folli. All’improvviso, forse per un debito non saldato, uno spacciatore dopo un alterco iniziale comincia a prendere a calci in maniera selvaggia un tossico che si muove a fatica con l’ausilio delle stampelle. Con ogni probabilità è un cliente che ha richiesto l’ennesima dose senza avere i soldi. Per far tornare la normalità, si fa per dire, c’è voluto l’intervento della polizia, dei carabinieri e dei vigili urbani. E pure del Suem con gli operatori sanitari che hanno prestato soccorso all’aggredito in stato confusionale trasportato all’ospedale per accertamenti.
Resta intanto in carcere il quarantenne arrestato dopo essere stato trovato in possesso di tre chili e mezzo di eroina.
Il quarantenne non ha alcun precedente specifico per droga: in passata era finito sotto inchiesta soltanto per un piccolo furto, per il quale fu emesso a suo carico un decreto penale di condanna. A questo punto le indagini proseguono per capire chi sia il fornitore dell’ingente quantitativo, ma anche a chi fosse destinata l’eroina, ovvero se il quarantenne progettasse di rivenderla pian piano, piazzandola direttamente sul mercato, oppure se la stesse conservando per poi consegnarla a qualche altro soggetto che si sarebbe dovuto occupare successivamente dello smercio al dettaglio.
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino