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PIOVE DI SACCO (PADOVA) - Colpisce un volontario della parrocchia con un pugno e rischia di ucciderlo. Si è sfiorata la tragedia mercoledì sera attorno alle 19 in via Petrarca, nel quartiere di Sant'Anna, proprio di fronte alla parrocchia. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della locale compagnia, coordinati dal capitano Giacomo Chimienti, a quell'ora un gruppo di giovani si trovava all'esterno della parrocchia. Voci alte, qualche parolaccia di troppo, comportamenti non in linea con un luogo sacro. In più occasioni i presenti hanno chiesto ai ragazzi di abbassare i toni e di comportarsi con rispetto. I giovani non hanno però seguito le direttive continuando a fare ciò che volevano.
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IL LITIGIO
Ad un tratto dalla chiesa sono usciti il parroco don Giorgio De Checchi e un suo collaboratore di 71 anni. Quest'ultimo, rendendosi conto che i ragazzi stavano effettivamente disturbando, con tono garbato si sarebbe rivolto verso il più esagitato della compagnia dicendogli: «Per favore, cerca di comportarti meglio». Le parole dell'anziano hanno però sortito gli effetti contrari. Uno del branco, un sedicenne italiano di seconda generazione, si è avvicinato al volontario e gli ha sferrato un pugno in faccia. Dopo il colpo il settantunenne è caduto a terra a peso morto sbattendo il capo sull'asfalto. Si sono vissuti momenti di autentico terrore. Si è capito fin da subito che le condizioni dell'uomo erano preoccupanti.
I SOCCORSI
Qualcuno ha soccorso il settantunenne, a cominciare dal parroco, altri hanno chiesto l'intervento dei sanitari del Suem 118.
LE INDAGINI
Il tempestivo intervento dei carabinieri ha permesso di ricostruire la vicenda e di bloccare il giovane aggressore. Quest'ultimo è stato accompagnato in caserma. Si tratta di un sedicenne che fino a mercoledì sera risultava sconosciuto alle forze dell'ordine. In attesa di conoscere gli sviluppi del quadro clinico dell'anziano, è stato denunciato alla Procura per i Minorenni di Venezia per lesioni gravissime. É stato sentito a lungo in caserma dove sono arrivati anche i suoi genitori. Si sta cercando di capire se la spropositata reazione sia stata frutto di un improvviso scatto d'ira, oppure se tra il volontario e il giovane vi fossero già rapporti tesi. In parrocchia a Sant'Anna si vivono ore di grande preoccupazione: i fedeli stanno pregando affinché il settantunenne possa tornare presto a casa dopo la drammatica aggressione subita nel piazzale della chiesa. Anche gli amici dell'aggressore sono stati identificati. I militari dell'Arma stano indagando per capire se l'episodio avvenuto mercoledì sera sia isolato, oppure se il manipolo di minorenni sia responsabile anche di altri episodi di microcriminalità verificatisi negli ultimi mesi nella Saccisica.
LA TESTIMONIANZA
Su quanto accaduto in piazza don Pino Puglisi è intervenuto il parroco don Giorgio De Checchi: «Mercoledì sera alcuni ragazzi continuavano a disturbare la riunione di condominio in corso e sono uscito per vedere cosa stesse accadendo. Ho chiesto ad uno dei ragazzi perché continuassero con questo atteggiamento provocatorio e irrispettoso: il giovane è andato in escandescenze - dice il sacerdote - è uscito con me anche un volontario del centro parrocchiale e siccome il giovane si era scaldato e il nostro volontario cercava di trattenerlo, il minorenne gli ha sferrato un pugno che l'ha tramortito. É caduto a terra sbattendo gravemente la testa».
Il sacerdote ha chiamato subito i soccorsi e contestualmente anche il sindaco Lucia Pizzo, che non abita lontano e che è arrivata in contemporanea con l'ambulanza del 118. Nella mattinata di ieri lo stesso don Giorgio, da sempre in prima linea per la salvaguardia e la difesa della legalità con l'associazione Libera fondata da don Luigi Ciotti, ha lanciato l'iniziativa, concordata anche con le autorità, che si é poi svolta nella serata di ieri: «In piazza Puglisi abbiamo pensato ad un momento silenzioso di preghiera, dopo la violenta aggressione avvenuta mercoledì sera nella nostra piazza. Vogliamo ricordare in questi momenti di sofferenza e di fatica il signore aggredito e la sua famiglia. L'invito che faccio a tutti è quello di trovarci numerosi, perché noi come comunità non accettiamo la violenza. Occupiamo pacificamente la piazza con le nostre famiglie dando un segno di civiltà».
Il Gazzettino