TREVISO - «Chiedere scusa? E di cosa? Anzi dare visibilità a un’azienda che tanto fa per la nostra città e la nostra comunità è un vanto. E...
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«NON È PUBBLICITÀ»
Accanto all’assessore Colonna Preti si schiera anche il sindaco Mario Conte, che nei suoi profili social molto spesso dà spazio ad aziende trevigiane: «Non mi interessa fare polemica, l’assessore Colonna Preti non si deve scusare proprio di niente e io non devo prendere le distanze da nessuno. Anzi ne approfitto per ringraziare, cosa che faccio sempre anche attraverso i post su Facebook, anche nella pagina istituzionale, quelle realtà che sostengono senza nulla chiedere indietro le iniziative del Comune. E parlo delle iniziative in ambito culturale, sociale, ambientale e nelle attività produttive. Ricordo che l’amministrazione da sola, senza l’aiuto di questi privati, riuscirebbe a fare un terzo delle cose che fa».
USANZE
Poi Conte sottolinea che dare spazio agli amici della città è stato fatto molte volte in passato: «Quella dell’assessore non è assolutamente una forma di pubblicità. Ma semplicemente una cosa che hanno sempre fatto anche le amministrazioni che mi hanno preceduto quando si è trattato di parlare di iniziative per la città o di nostre aziende. E non serve che tiri fuori le foto delle moto col sindaco accanto o dei mondiale di karate». Due riferimenti non casuali: il primo legato a quando l’allora sindaco Giovanni Manildo visitò lo stabilimento della Fantic Motor di Dosson, il secondo i mondiali di karate portati al Palaverde dall’allora assessore Ofelio Michielan. «Ma è sempre stato così, una mano lava l’altra - continua Conte - e tutto sempre nella massima trasparenza, perché è fondamentale riconoscere le aziende che aiutano l’amministrazione pubblica e l’intera comunità e lo facciamo noi come lo hanno fatto altri in passato. Tutto quello che noi facciamo è un servizio ai cittadini. Quindi non esiste proprio che prenda le distanze dall’assessore Colonna Preti». Chiusura tutta dedicata all’ex vicesindaco: «Chiedo a Grigoletto che abbaglio ha preso e, soprattutto, se ha cancellato i ricordi dei suoi cinque anni di amministrazione» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino