Pedofilia, quattro "casi Viganò" in Italia: uno all'Istituto Provolo

Pedofilia, quattro "casi Viganò" in Italia: uno all'Istituto Provolo
VERONA - Quattro "casi Viganò" in Italia, quattro casi di pedofilia «passati per le mani» del Vaticano che «non sarebbero stati trattati con la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VERONA - Quattro "casi Viganò" in Italia, quattro casi di pedofilia «passati per le mani» del Vaticano che «non sarebbero stati trattati con la tolleranza zero promessa ma con negligenza». Li denuncia l'associazione internazionale di vittime di abusi di ecclesiastici "Eco Global". I quattro casi riguardano il preseminario vaticano Pio X, l'Istituto Provolo di Verona, il caso di don Mauro Galli della diocesi di Milano e quello di don Silverio Mura della diocesi di Napoli. 


LE DENUNCE DEGLI EX ALLIEVI
«Sodomizzato da una quindicina di preti»
«Violentati dai preti del Provolo»: gli ex allievi vogliono essere risarciti

IL DOSSIER VIGANO'

Il dossier firmato dall'arcivescovo Carlo Maria Viganò, ex Nunzio negli Stati Uniti (fu a suo tempo all'origine di Vatileaks sotto il regno di Benedetto XVI, scoperchiando un sistema finanziariamente corrotto e infiltrato dalla lobby gay) contiene pesantissime testimonianze riguardanti uno dei casi più scabrosi di copertura del sistema di pedofili, quello del cardinale Theodore McCarrick, già arcivescovo di Washington e munifico finanziatore della Santa Sede. Viganò racconta che già o ai tempi di Benedetto XVI McCarrick – abusatore e insabbiatore di casi allo stesso tempo – il caso era talmente evidente da avere costretto l'allora Papa Ratzinger ad imporgli per punizione una vita di totale preghiera. Cosa che non fu applicata, probabilmente perché intervenne a proteggerlo l'attuale ordinario di Washington, cardinale Donald W. Wuerl, altro generoso benefattore verso il Vaticano. Viganò aggiunge che il caso era talmente scabroso e risaputo che Papa Francesco, al momento della sua elezione (marzo 2013), era al corrente di tutto ma anch'egli scelse la via del silenzio, facendo finta di nulla, stavolta in virtù di un antico legame di amicizia con un altro chiacchierato cardinale Oscar Maradiaga, salesiano, uno dei principali elettori di Papa Bergoglio e tra i suoi più ascoltati consiglieri. Solo la scorsa estate Papa Francesco si è deciso a togliergli la porpora e ad espellerlo dal collegio cardinalizio.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino