PORDENONE - Nella città in quarantena è difficile spostarsi senza dare nell'occhio. E così, in una palazzina di via Nicoletta, gli sconosciuti che...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
IL DENARO
L'ipotesi di accusa è di favoreggiamento o sfruttamento della prostituzione. Ma ci sono ancora molti aspetti da chiarire e i contorni della vicenda non sono delineati. Nell'appartamento, infatti, c'era un'altra giovane donna che si stava prostituendo. Non è chiaro se il ruolo di Sun Zhen si sia limitato a metterle a disposizione l'appartamento oppure se incassasse il denaro dei clienti. Nell'appartamento, che l'altra mattina la Polizia locale ha perquisito, è stata travata una somma di denaro di un certo rilievo: 17mila euro. I soldi sono stati sequestrati, si ritiene che possano essere il provento dell'attività di prostituzione.
IL SILENZIO
Il pm ha chiesto la convalida dell'arresto, udienza che si è tenuta nella tarda mattinata di ieri con l'indagata collegata da remoto, viste le restrizioni adottate dal Tribunale per contenere la diffusione dei contagi da Covid-19. Sun Zhen ha nominato di fiducia l'avvocato Guido Rigolo del Foro di Pordenone e Maria Lucia Frisenda del Foro di Milano. Davanti al gip Monica Biasutti si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Questa mattina il giudice scioglierà la riserva sulla convalida e sull'eventuale misura cautelare. Al momento la difesa ha potuto avere accesso solamente agli atti relativi alla perquisizione e all'arresto, circostanza che impedisce di comprendere la vicenda nella sua interezza.
LE INDAGINI
In questa fase la Procura ha la necessità di condurre ulteriori accertamenti per comprendere se Sun Zhen e la giovane che ospitata in via Nicoletta siano legate a eventuali organizzazioni. La rilevante somma di denaro sequestrata, assieme all'appartamento, fa ritenere che, nonostante la pandemia costringesse a rigorose limitazioni, il virus non ha spaventato i clienti delle due donne, che hanno continuato a frequentarle con assiduità.
C.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino