Appartamento a luci rosse e squillo "specializzate": clienti tutti anziani

Appartamento a luci rosse e squillo "specializzate": clienti tutti anziani
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SAN MARTINO DI LUPARI - L'amore non ha età, recita il noto adagio. Sembra valere lo stesso anche nel caso dei rapporti intimi, però a pagamento, che vedevano numerosi pensionati suonare il campanello di un appartamento in via Garibaldi a San Martino di Lupari per soddisfare i propri istinti. Il viavai ha destato l'attenzione dei vicini che si sono rivolti ai carabinieri. Ieri è scattato il blitz che ha portato alla denuncia a piede libero per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di una trentatreenne dominicana residente a Cassola, in provincia di Vicenza. A lei una donna dell'Ecuador aveva affittato l'appartamento del piacere, all'interno del quale si prostituivano tre sudamericane, due di 33 anni e una di 62. Le tre donne risultano residenti una in Spagna, una in provincia di Genova e una a Catania. 

 
L'indagine è cominciata circa un anno fa. Troppe quelle persone che per tutto il giorno andavano e venivano da quello che non era certo un centro ricreativo per la terza età. I vicini, orologio alla mano, hanno riferito ai militari che la permanenza media era di mezz'ora a persona. Il sospetto che si celasse una casa per appuntamenti è stato confermato definitivamente ieri, quando i carabinieri dopo numerosi appostamenti e riscontri sono entrati nell'appartamento. Alcuni dei frequentatori erano stati avvicinati dagli uomini dell'Arma - ovviamente sotto mentite spoglie - trovando conferma su quello che avveniva. Clienti anche da luoghi distanti che hanno riferito di essere giunti a San Martino di Lupari, avendo trovato il contatto online, con gli annunci pubblicati in un sito internet. 
I carabinieri hanno appurato che l'ecuadoregna era assolutamente ignara di quanto avveniva nel suo appartamento. Non è quindi corresponsabile della prostituzione. I militari hanno perquisito l'abitazione vicentina dell'affittuaria, trovando gli elementi con i quali organizzava, gestiva e pubblicizzava l'attività illecita. In casa hanno sequestrato un tablet e uno smartphone, ma anche le fatture dei servizi relative all'appartamento che erano saldate direttamente dalla donna. 
IL SEQUESTROLa donna controllava attentamente la casa d'appuntamenti. Una vera e propria manager, che gestiva tutto senza prostituirsi direttamente. All'interno dell'appartamento sono stati trovati e sequestrati profilattici, vari oggetti erotici e poi il preciso e dettagliato registro degli appuntamenti. Immancabile anche il tariffario con base oraria minima di 30 minuti e costo della prestazione da 50 a 100 euro. L'appartamento è stato posto sotto sequestro. 

Michelangelo Cecchetto
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Il Gazzettino