Il riconoscimento delle Colline del Prosecco nel patrimonio Unesco è un successo del "sistema Veneto" che saprà predisporre in quest'area...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il giudizio sul lavoro svolto è molto netto: oltre il 75% lo attribuisce alle azioni e al sostegno diretto del sistema regionale, e poco più della metà (il 56,3) alla forte integrazione della cultura italiana tra prodotto tipico e territorio. Forte anche la percezione complessiva del territorio veneto e delle sue colline (31,3%), e la capacità evocativa del Prosecco (25%), mentre nessuna delle intervistate (0%) ha valutato rilevante il sostegno del sistema Paese. Quali saranno i principali beneficiari di questo riconoscimento: per le intervistate, nella prima regione turistica italiana, inevitabilmente, saranno le attività ricettive (93,8%), che superano anche i produttori del Prosecco (81,3%). Discrete le aspettative sull'occupazione giovanile (12,5%), mentre sembrano meno interessanti quelle per gli altri prodotti tipici del territorio (6,3%) che, insieme alle attività di commercio e artigianato, richiederanno un maggiore impegno di visibilità. Anche sulle azioni da fare, e da non fare, le idee sono chiare: nell'immaginario le conseguenze più temute delle orde turistiche sono grandi numeri/scarsa qualità (62,5%), speculazione edilizia (53,6%), turismo bevi e fuggi (43,8%) e in generale le iniziative di massa (25%), che il territorio potrà evitare con il potenziamento di mezzi pubblici, piste e percorsi protetti (50%), offerte specifiche e organizzate con proposte ricettive ed esperienziali di qualità (43,8%), iniziative di cultura del vino (18,8%). Ma soprattutto (62,5%) con un'offerta turistica organizzata che, oltre al vino, consenta di conoscere davvero questo territorio. Lo conferma Elvira Bortolomiol, titolare della storica e omonima azienda vinicola: "Un presidio dell'offerta che protegga il delicato equilibrio delle nostre colline è certamente necessario: direi un format di accoglienza ben articolato che, attraverso programmi esperienziali e itinerari, e una buona rete di collegamenti interni, consenta di raccogliere fino in fondo la bellezza, il modello di vita, l'ambiente, i cibi e naturalmente la cultura del vino di questo straordinario territorio".
Ma perché in Italia eventi e riconoscimenti internazionali sono spesso controversi? Perché non sempre si costruisce un giusto rapporto con il territorio per il 37,5%, anche se va detto che, sempre per il 37,5%, troppo spesso prevale la cultura del non fare.
Per Lisa Zanardo, coordinatrice dell'Osservatorio e curatrice del report: "La Regione Veneto conta quasi 70 milioni di presenze turistiche annue, e una cultura della ricettività diffusa: la percezione è che questa macchina ben collaudata, e il grande lavoro da fare sul territorio del Prosecco in questo nuovo contesto internazionale, guideranno un cambiamento importante anche in altre aree venete, specie con una rete di trasporti turistici ben integrata.” In riferimento al turismo legato all'emozione: "I dati per provincia confermano la crescita del turismo experience in quelle aree da scoprire di cui il Veneto è particolarmente ricco.” precisa l'Ing.
Il Gazzettino