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CONEGLIANO (TREVISO) - Un incontro conviviale. Anzi no: un rendez vous fissato da tempo. Motivo? Parlare di strategia, comunicazione, progetti comuni. I tre consorzi del Prosecco si sono seduti allo stesso tavolo ieri all'Istituto enologico Cerletti. E a capo tavola Luca Zaia. Nessun ordine del giorno predeterminato, perchè comunque sul tappeto ci sono tante questioni. Partendo dalle cose belle: il boom di consumi e di turisti. I mercati che hanno ripreso alla grande, con Stati Uniti e Gran Bretagna in testa. Poi l'exploit delle colline, meta di turismo enologico. Di fondo però restano le questioni territoriali. Ma il sistema, che forse ancora non si percepisce del tutto tale, ha i suoi nodi da sciogliere.
IL PUNTO
«Nessuna volontà di portare avanti progettualità contro il territorio, ma semplicemente ascoltare e essere al fianco di aziende e operatori. Vorrei sottolineare che le voci circolate su un progetto di fusione sono assolutamente da smentire perché la fusione è una via impraticabile». Zaia, fa subito piazza pulita di possibili polemiche dopo l'incontro con i presidenti del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, del Consorzio Conegliano-Valdobbiadene Docg e Asolo Prosecco Docg. «L'incontro - prosegue Zaia - nasce dalla volontà dei due presidenti di condividere le progettualità e le posizioni per verificare possibili ambiti di collaborazione.
L'APPUNTAMENTO
Dopo l'ampio retromarcia pubblico della Doc sulla possibile espunzione dell'appellativo superiore dal prosecco di collina (motivo: non è nel disciplinare) e le polemiche cui sono seguite riappacificazioni resta un tema di fondamento: il Prosecco lo vogliono tutti. Da Trieste ai Colli Euganei. All'orizzonte c'è una data importante: il 25 novembre al Castello di Susegana andrà in scena la festa per i 60 anni da quando 11 lungimiranti produttori del Conegliano Valdobbiadene hanno dato vita al Consorzio in segno di tutela e conservazione del vino e del territorio di produzione. «E' stato un incontro ribadenndo la specificità delle denominazioni nel rispetto dei Consorzi» sottolinea no i presenti.
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Il Gazzettino