CONEGLIANO (TREVISO) - Un incontro conviviale. Anzi no: un rendez vous fissato da tempo. Motivo? Parlare di strategia, comunicazione, progetti comuni. I tre consorzi del Prosecco si sono seduti allo stesso tavolo ieri all'Istituto enologico Cerletti. E a capo tavola Luca Zaia.
IL PUNTO
«Nessuna volontà di portare avanti progettualità contro il territorio, ma semplicemente ascoltare e essere al fianco di aziende e operatori. Vorrei sottolineare che le voci circolate su un progetto di fusione sono assolutamente da smentire perché la fusione è una via impraticabile». Zaia, fa subito piazza pulita di possibili polemiche dopo l'incontro con i presidenti del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, del Consorzio Conegliano-Valdobbiadene Docg e Asolo Prosecco Docg. «L'incontro - prosegue Zaia - nasce dalla volontà dei due presidenti di condividere le progettualità e le posizioni per verificare possibili ambiti di collaborazione. Ricordo che stiamo parlando di due consorzi Docg e di uno della Doc, che insieme producono un miliardo di bottiglie di prosecco; stiamo parlando della più grande denominazione al mondo: il nostro prodotto rappresenta una bottiglia di bollicine su tre nel mondo». Secondo Zaia «comunque Doc e Docg hanno la loro identità ed è giusto che siano mantenute distinte. Ciò non toglie che si possano fare dei progetti di economia di scala, come ad esempio proporsi all'estero e nelle grandi manifestazioni, senza andare in ordine sparso ma con un progetto comune, che rafforza la proposta di questa regione produttiva e del brand Prosecco. Ma questo - conclude - devono sempre deciderlo i produttori». Ma non c'è solo il tema del sempre paventato consorzio unico.
L'APPUNTAMENTO
Dopo l'ampio retromarcia pubblico della Doc sulla possibile espunzione dell'appellativo superiore dal prosecco di collina (motivo: non è nel disciplinare) e le polemiche cui sono seguite riappacificazioni resta un tema di fondamento: il Prosecco lo vogliono tutti. Da Trieste ai Colli Euganei. All'orizzonte c'è una data importante: il 25 novembre al Castello di Susegana andrà in scena la festa per i 60 anni da quando 11 lungimiranti produttori del Conegliano Valdobbiadene hanno dato vita al Consorzio in segno di tutela e conservazione del vino e del territorio di produzione. «E' stato un incontro ribadenndo la specificità delle denominazioni nel rispetto dei Consorzi» sottolinea no i presenti.