OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
VENEZIA - La giacca obbligatoria anche per le donne? No, grazie. Le capigruppo a Palazzo Ferro Fini - e mica sono poche, 5 su 10 - bocciano la proposta del collega leghista Alberto Villanova: le giacche se le tengano gli uomini, anzi, vedano di presentarsi in aula con la camicia e lascino polo e t-shirt in armadio. Della serie: la par condicio non si misura con i capispalla. E se si deve garantire il decoro, forse - dicono - contano di più i comportamenti.
MAGGIORANZA
Questo, in sintesi, il pensiero - peraltro bipartisan - delle presidenti di gruppo in consiglio regionale del Veneto: Elisa Venturini di Forza Italia, Vanessa Camani del Partito Democratico, Elena Ostanel del Veneto che Vogliamo, Cristina Guarda di Europa Verde, Erika Baldin del Movimento 5 Stelle. «In consiglio regionale l'abbigliamento deve essere decoroso, è rispetto delle istituzioni - dice Venturini -. Ritengo giusto l'obbligo della giacca per i colleghi maschi e aggiungerei che se mettessero anche la cravatta sarebbe il top, ma per le donne va benissimo una bella camicia, un vestito elegante».
OPPOSIZIONE
Contraria all'obbligo della giacca per le donne Vanessa Camani: «Non c'è neanche alla Camera. E comunque non ho mai visto colleghe sbracciate in canottiera, dai». E la cravatta obbligatoria per i maschi? «Neanche, semmai insisterei per la camicia». Elena Ostanel non ha chiesto consigli ad armocromisti, ma, come la segretaria dem Elly Schlein, ha scelto il colore: «Ho smesso il nero e ho preso pochi capi, ma colorati: ottanio, verde, arancione, rendono meglio anche nelle foto. Più che su giacche e cravatte, però, preferirei che si fosse consoni sui comportamenti, cosa che in FdI non è stato». Riferimento alla vicenda di molestie Formaggio/Cecchetto? «Sì». Cristina Guarda sbuffa: «Per me le priorità sono l'Irpef, gli investimenti nel sociale, l'emergenza climatica. E dico anche che in aula consiliare ci sono 25 gradi, non si dirà mica che fa caldo!». Erika Baldin scuote la testa: «Parlare di cravatte mentre aboliscono il reddito di cittadinanza e rimandano la discussione sul salario minimo, la dice lunga su quanto il centrodestra sia in sintonia col Paese reale». Vabbè, ma sulla giacca obbligatoria per le donne è d'accordo o no? «Direi di no».
IN GIUNTA
Le uniche voci favorevoli alla proposta di Villanova arrivano dai banchi - ma solo leghisti - della giunta. L'assessore Manuela Lanzarin: «Io sono d'accordo. E poi, vogliamo dirlo? Viste le temperature che a volte ci sono in sala consiliare...». Idem la vicepresidente della Regione, Elisa De Berti: «Io la giacca in consiglio la porto sempre. Andare in aula a Palazzo Ferro Fini sbracciata non mi piace». Niente giacca obbligatoria, invece, per la meloniana Elena Donazzan: «Il dress code va sempre rispettato, in una sede istituzionale l'abbigliamento deve essere consono. Ma Villanova mi pare un po' out se pensa alla giacca per le donne a meno che non intendesse una divisa...». Come deve vestire una donna in consiglio regionale? «Deve essere elegante - dice Donazzan -. In estate niente ciabatte ma sandali e spalle coperte. E gonne della giusta lunghezza». Il segretario generale del consiglio è avvisato: potrebbe essere suggerito un metro per entrare al Ferro Fini... Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino