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TARVISIO - Per chi vive in montagna uno degli incontri più affascinanti da poter fare è quello di imbattersi in una lince. Un mammifero selvatico molto schivo e difficile da trovare anche perché in gran parte d’Europa si era praticamente estinto. Basti pensare che nell’interno arco alpino si stima siano circa 200 gli esemplari ancora esistenti. Di questi solo una decina frequenta i versanti italiani diversi dei quali si trovano in uno stato di conservazione definito dagli esperti “cattivo” a tal punto da richiedere un progetto mirato a rinforzare non solo numericamente la loro presenza, ma anche geneticamente a causa della perdita del tatto di fertilità. Domenica si è festeggiata la giornata internazionale della lince, istituita nel 2018, e quale miglior modo per celebrare questa importante giornata se non approfittare della ricorrenza per liberare Karlo quinto e ultimo esemplare di lince che da ieri, a completamento di ULyCA2 (Urgent Lynx Conservation Action) progetto per il ritorno delle linci nelle Alpi Giulie italiane, ora è libero di muoversi all’interno della Foresta di Tarvisio. Karlo è stato catturato lo scorso 22 ottobre sui monti Dinarici in Croazia dopo aver perso la madre cosa che difficilmente gli avrebbe permesso di sopravvivere anche perché si avvicinava spesso alle abitazioni in cerca di cibo. Dopo un periodo di riabilitazione presso lo zoo di Bojnice in Slovacchia, è stato dunque liberato in natura in una zona remota a circa una trentina di chilometri di distanza dall’area delle Alpi Giulie slovene dove, negli anni scorsi, erano già state traslocate altre linci. Karlo, che deve il suo nome in onore di un guardiacaccia, è il quinto esemplare di lince reintrodotto nel Tarvisiano nel corso degli ultimi tre mesi.
Le altre linci: da Margy e Sofia a Jago e Talia
Le prime due - originarie del cantone del Giura, in Svizzera - sono state Margy, rilasciata il 9 marzo, e Sofia, liberata il 16 marzo. Due mesi dopo è stata la volta di Jago e Talia, entrambi provenienti dai Carpazi.
Il Gazzettino