Profughi, è scontro Lega-vescovi Zaia attacca: «Offendono il Veneto cattolico, aprano i loro seminari»

Profughi, è scontro Lega-vescovi Zaia attacca: «Offendono il Veneto cattolico, aprano i loro seminari»
VENEZIA - «Io sono cattolico, ma esserlo non significa essere bigotti. Rispetto la Chiesa, ma penso che usare termini come piazzisti e altre offese del genere sia prima di tutto...

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VENEZIA - «Io sono cattolico, ma esserlo non significa essere bigotti. Rispetto la Chiesa, ma penso che usare termini come piazzisti e altre offese del genere sia prima di tutto un insulto ai cittadini che ci hanno eletto. Che oltretutto qui in Veneto sono quasi tutti fedeli. Ai vescovi che predicano accoglienza, compassione e solidarietà aggiungo: chi è senza peccato scagli la prima pietra».




Così, in un'intervista a un quotidiano nazionale, il governatore del Veneto Luca Zaia. «Chiedo ai vescovi: siete sicuri di aver fatto tutto quello che dovevate fare per i profughi, visto che chiedete agli altri di fare? - aggiunge Zaia - A Treviso il prefetto aveva chiesto di accogliere i profughi in seminario, ma gli hanno riposto di no, anche se era semi vuoto. Li capisco perché due su tre di queste persone non sono profughi e non scappano da guerre. E la Chiesa attacca noi».



«Quella della Cei è un'altra partita - sottolinea -. È una struttura che ci ha sempre osteggiato perché vede tutto solo dalle stanze di Roma e non ascolta i preti di campagna che sono in prima fila. Del resto, anche dentro la Conferenza episcopale abbiamo assistito ad accesi dibattiti da parte di diverse correnti di pensiero».



«Il Papa è il rappresentante di Dio sulla Terra ed ha sempre ragione. Ma mi rivolgo con rispetto al Santo Padre. Convochi a Roma i preti di campagna in prima linea e non ascolti solo le voci dei vescovi - prosegue Zaia -. Lui che ci ha saputo sorprendere su tante cose, lo faccia. Vedrà che raccontano le stesse cose che diciamo noi. Forse al Papa nessuno ha spiegato che due su tre non sono profughi»
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Il Gazzettino