VOLPAGO DEL MONTELLO - In provincia di Treviso arriva un terzo centro di accoglienza dopo l’ex caserma Serena, tra Casier e Treviso, e l’ex caserma Zanusso a Oderzo....
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I richiedenti asilo presenti nel trevigiano sono circa 2500. L’ex caserma Serena è già sovraffollata: dovrebbe ospitare 437 migranti, ne ha più di 700. Nelle stesse condizioni l’ex Zanusso: il tetto dei 280 migranti è stato abbondantemente superato. La rete dell’accoglienza è in grande sofferenza e la Prefettura cerca nuove soluzioni. È stato quindi pubblicato un bando per affidare la gestione della vecchia struttura militare sul Montello. Si prevede l’accoglienza di 98 richiedenti asilo, cifra aumentabile del 20% in caso di necessità. Verranno ospitati in tensostrutture e prefabbricati da realizzare, non prima però di aver sistemato l’impianto idraulico, elettrico e fognario. Fissata la base d’asta: 30 euro al giorno per richiedente asilo. La gestione verrebbe data per sei mesi e poi rinnovata.
La mossa della Prefettura ha scatenato polemiche a non finire. «Accanimento contro la Marca? Basta guardare i fatti - dice Dimitri Coin, segretario della Lega trevigiana - il Governo sta semplicemente mantenendo quanto promesso prima del referendum: avevano detto che con la vittoria del “no” avrebbero mandato qui da noi la maggior parte dei richiedenti asilo. E infatti è così. Questa è una decisione politica. Mi verrebbe da dire che siamo sotto attacco, ma poi verrebbe presa come la solita sparata». A Volpago l’amministrazione comunale ha subito alzato le barricate. Il sindaco Paolo Guizzo, già furente per essere stato tenuto all’oscuro del progetto, sottolinea: «C’è netta contrarietà non conoscendo chi sono le persone da ospitare, non sapendo con certezza luogo di provenienza, fedina penale, aspirazioni, condizioni igenico-sanitarie. La ricaduta sociale ed economica sul territorio è inimmaginabile e deflagrante. È un’offesa all’identità territoriale, un gesto che ne compromette le possibilità di sviluppo socio-culturale e turistico. Esprimiamo tutta la nostra contrarietà al luogo scelto, del tutto inidoneo, dismesso e coperto di eternit. Ci muoveremo in tutte le sedi opportune per dimostrare che non ci sono le condizioni di poter avallare tale scelta». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino