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PADOVA - Il processo legato alla morte di Cesare Tiveron, con imputato il professore Massimo Montisci ex direttore dell'Unità operativa di Medicina legale, sta entrando nel vivo. Ieri, davanti al giudice del Tribunale monocratico Mariella Fino, il docente non era presente. Il dibattimento ha avuto una accelerazione quando il pubblico ministero Sergio Dini, titolare delle indagini, ha fatto mettere agli atti due messaggini Whatsapp. L'obiettivo della Procura è dimostrare come esista un forte legame di amicizia tra Montisci e Domenico Mantoan, che all'epoca dell'incidente mortale costato la vita allo scooterista di 72 anni era il direttore generale della Sanità veneta. Il primo Whatsapp è stato spedito nel marzo del 2018 da un noto medico padovano al professore Montisci, lo invitava insieme ad altri ad una cena nel locale Q bar di vicolo dei Dotto in pieno centro storico. Tra gli invitati c'era appunto Mantoan. Ma i nomi degli altri invitati è stato fatto in aula dall'avvocato della difesa, Emanuele Fragasso, perchè vuole sentirli per appurare se erano andati o meno alla cena organizzata dal medico. Si tratta dell'attuale procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, del direttore generale della Sanità veneta Luciano Flor. Quindi di due ex comandanti provinciali della Guardia di Finanza come Ivano Maccani e Gavino Putzu. Infine del cardiochirurgo di fama internazionale Gino Gerosa e di un agente segreto, attualmente indagato dalla Procura di Vicenza per il reato di divulgazione del segreto istruttorio. Secondo gli inquirenti berici il colonnello, questo è il suo grado, avrebbe rivelato a Mantoan di essere intercettato in un'indagine segreta della Procura di Padova.
Ma è il secondo Whatsapp, messo agli atti sempre dal pm, su cui punta molto la Procura. Anche in questo caso un uomo, sempre nel 2018, ha spedito un messaggino al professor Montisci chiedendogli di organizzare una cena con Mantoan. Per gli inquirenti è la prova dello stretto legame tra il medico legale e l'ex capo della Sanità veneta. Ieri poi ha testimoniato il consulente tecnico nominato dalla difesa. Questo è il risultato raggiunto: Tiveron, in sella al suo scooter, si era accorto dell'ostacolo e ha frenato, ma non fino in fondo perchè dopo è stato colto da un malore. Montisci è finito alla sbarra per i reati di favoreggiamento, depistaggio, falso ideologico e truffa aggravata.
Il Gazzettino