Primo maggio: il tutto esaurito è solo sui Colli, effetto guerra sulle Terme

Tutto pronto per la festività
TERME E COLLI - Sabato soleggiato e domenica con il tempo incerto. Ma non fa differenza per i ristoratori dei Colli, che dopo il ponte di Pasqua e quello del 25 aprile...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TERME E COLLI - Sabato soleggiato e domenica con il tempo incerto. Ma non fa differenza per i ristoratori dei Colli, che dopo il ponte di Pasqua e quello del 25 aprile prefigurano un altro tutto esaurito per oggi. I clienti sono tornati, ma i pesanti rincari e gli strascichi di due anni di pandemia continuano a farsi sentire. E se i ristoratori gioiscono per un Primo maggio ricco di prenotazioni, meno bene va agli hotel delle Terme, dove non si raggiunge il pienone.


LA RISTORAZIONE
L’assenza di tavoli disponibili per oggi è la costante per i ristoranti delle Tavole Tauriliane. «Ci stiamo finalmente avvicinando ai livelli di presenza del 2019 – afferma soddisfatto Nicola Lionello, presidente dell’associazione – Finalmente si prospettano un maggio e un periodo estivo degni delle aspettative. Le prenotazioni non mancano e i numeri per i prossimi fine settimana sono interessanti». Mancano ancora a dire il vero le tavolate con grandi numeri dei commensali, fatto dovuto al persistere dell’incognita Covid, mentre il tempo non ancora estivo continua a rallentare la ristorazione all’aperto. «Tornano utili – ha sottolineato Giuliano Lionello, patron del ristorante Al Pirio di Torreglia – gli investimenti fatti l’anno scorso quando ci siamo attrezzati con verande scorrevoli. I numeri per questo fine settimana sono buoni, anche se i tavoli sono per lo più occupati da coppie o famiglie».
La fine della pandemia e il maggior afflusso sui Colli nei weekend rende ottimisti anche i titolari degli agriturismi. Oggi la maggior parte delle insegne enogastronomiche rurali registrerà il tutto esaurito. «Ma ci siamo ancora leccando le ferite di due anni di pandemia – sottolinea Michele Dalla Montà, titolare dell’agriturismo Monte Altore di Zovon – le prenotazioni di queste feste sono quelle dei vari eventi soppressi per il Covid. Ci siamo rialzando a fatica dall’assenza di sussidi adeguati dal governo e siamo alle prese con un rialzo spaventoso dei costi delle materie prime». Tante pesanti incognite hanno del resto indotto più di qualche struttura dei Colli a chiudere i battenti. Fra queste lo storico agriturismo Sotto i Maronari di Valnogaredo. «Le difficoltà erano tante – spiega la famiglia che gestiva il locale – e abbiamo preferito dedicarci ad altro».


LE STRUTTURE
«È andata bene, non benissimo». È questo il commento che arriva dal presidente di Federalberghi Terme, Emanuele Boaretto, sulle prenotazioni negli hotel di Abano e Montegrotto per questo fine settimana. «Non ci possiamo lamentare, anche se i risultati sono nettamente inferiori a quelli del 2019, ultimo anno prima della pandemia – prosegue il numero uno dell’ente di categoria – Mediamente il livello di riempimento degli hotel è attorno al 60%, con punte che arrivano all’80-85%, ma solo in qualche caso». Si attestano a 35mila le presenze previste. Un quadro, tiene a precisare Boaretto, che non è assolutamente confrontabile con quello del ponte di Pasqua.
«In questo caso ci troviamo di fronte a un normale fine settimana, con i clienti che si fermano al massimo un paio di giorni pieni». La permanenza media durante la festività pasquali invece era arrivata a tre-quattro giorni. «Gli ospiti sono per il 70% italiani e giungono dalle regioni che per noi rappresentano il mercato tradizionale» prosegue Boaretto. Vale a dire, oltre al Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Liguria, Piemonte e Friuli. Sul fronte degli arrivi esteri, si confermano Germania e Svizzera.


«In buona sostanza stiamo reggendo – continua il presidente – anche se restano molte criticità dal momento che, come ripeto, siamo ben lontani dal tutto esaurito che registravamo nei periodi di normalità. Purtroppo qui di normale non c’è più niente. Il primo fattore a pesare è quello economico. L’aumento delle bollette ha spinto molti a rinunciare a un soggiorno, seppur breve. Per non parlare, come causa indiretta ma non priva di importanza, della guerra in Ucraina. Il bombardamento mediatico su quanto sta accadendo ha pesanti ripercussioni dal punto di vista psicologico, generando nella gente ansia e preoccupazione continue. Si è insomma creata un’atmosfera che poco si concilia con la voglia di vacanza».

  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino