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VENEZIA - Altro che venticello di rinnovamento. Alle 20, quando hanno chiuso i seggi ed è cominciato lo spoglio, il ciclone Elly ha travolto il Veneto da nord a sud, da est a ovest. Farra di Soligo, Belluno: Schlein 62 voti, Bonaccini 18. Valdagno, Vicenza: Schlein 247, Bonaccini 120. Mira, Venezia: Schlein 435, Bonaccini 217. E poi i risultati dall'estero, perché si poteva votare anche se non si era in Italia: così i veneti a Parigi hanno portato Elly Schlein a quintuplicare il risultato ottenuto dal governatore dell'Emilia Romagna, 165 a 32, mentre dall'Inghilterra la sberla è stata ancora più forte: 251 a 29. E in Comune di Venezia Schlein ha avuto un consenso bulgaro: 66%. Lo spoglio ha dato subito l'idea di una valanga di consensi per Elena Ethel Schlein, per tutti Elly. Perché in Veneto la deputata eletta lo scorso settembre a Montecitorio, già vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, per due volte volontaria negli Usa per la campagna elettorale di Barack Obama, alla fine è riuscita addirittura a doppiare Stefano Bonaccini. E in Friuli Venezia Giulia il fenomeno si è ripetuto: Schlein 63,6%, Bonaccini 35,4%. Un ciclone.
I BIG
Oltre che una sconfitta veneta per Bonaccini, l'affermazione di Schlein nella regione è un segnale per la sua classe dirigente. La quasi totalità dei big del Partito Democratico veneto stava infatti con il governatore dell'Emilia-Romagna: gli europarlamentari Alessandra Moretti e Achille Variati, il capogruppo a Palazzo Ferro Fini Giacomo Possamai con i consiglieri Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon (entrambi capilista per l'assemblea nazionale, il primo a Belluno-Treviso, la seconda a Verona), Francesca Zottis e Jonatan Montanariello, e poi la giovane neodeputata Rachele Scarpa, gli ex parlamentari Andrea Ferrazzi e Nicola Pellicani.
RIBALTAMENTO
Il popolo delle primarie ha dunque rovesciato il risultato del partito. Dai congressi dei circoli svoltisi dal 3 al 12 febbraio e riservati ai soli iscritti al Pd, in Veneto, seppur di misura, il vincitore era stato Bonaccini con 2.923 voti contro i 2.620 ottenuti da Schlein. C'erano stati appena 303 voti di scarto, ma il governatore dell'Emilia-Romagna tra gli iscritti aveva vinto. Le primarie "aperte" a tutti in Veneto hanno invece hanno rovesciato il risultato.
Indubbio, invece, il calo dell'affluenza, circa 60mila elettori. Nel 2019, quando si affermò Nicola Zingaretti, in Veneto alle primarie votarono 86.942 persone, addirittura più del 2017 - 86.735 - quando vinse Matteo Renzi. In Friuli Venezia Giulia hanno votato in 15.740.
I DATI DEFINITIVI
Veneto
Voti validi 59.403
Bonaccini 21.675 (36,49%)
Schlein 37.728 (63,51%)
Belluno
Voti validi 2.182
Bonaccini 728 (33,58%)
Schlein 1.440 (66,42%)
Padova
Voti validi 13.498
Bonaccini 4.769 (35,53%)
Rovigo
Voti validi 2.962
Bonaccini 1.387 (37,55%)
Schlein 1.530 (52,45%)
Treviso
Voti validi 9.865
Bonaccini 3.761 (38,31%)
Schlein 6.057 (61,69%)
Venezia
Voti validi 12.988
Bonaccini 4.397 (33,99%)
Schlein 8.539 (66,01%)
Verona
Voti validi
Bonaccini 3.748 (36,37%)
Schlein 6.557 (63,63%)
Vicenza
Voti validi 7.880
Bonaccini 2.885 (36,81%)
Schlein 4.952 (63,19%)
Friuli Venezia Giulia
Voti validi 15.740
Schlein 9.941 voti (63.5%)
Bonaccini 5.708 (36.4%)
Pordenone
Voti validi 3.686
Schlein 2.173 voti (59,1%)
Bonaccini 1502 (40,9%)
Udine
Voti validi 7.174
Schlein 4.352 (61%)
Bonaccini 2.778 (38,9%)
Trieste
Voti validi 2.833
Schlein 2.084 (74.2%)
Bonaccini 727 (25,8%)
Gorizia
Voti validi 2.047
Schlein 1.332 (65.5%)
Bonaccini 701 (34.4%)
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Il Gazzettino