Pd: Stefano Bonaccini è primo, ma in Veneto con solo 303 voti in più di Schlein. Duello finale il 26 febbraio

Il governatore perde a Venezia, Rovigo e Verona. In Friuli Venezia Giulia il triestino Cuperlo quasi triplica il risultato

Elly Schlein e Stefano Bonaccini
VENEZIA - Saranno Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, e cioè i due candidati più votati nei circoli dagli iscritti al Partito Democratico, a contendersi il...

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VENEZIA - Saranno Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, e cioè i due candidati più votati nei circoli dagli iscritti al Partito Democratico, a contendersi il prossimo 26 febbraio il sostegno da parte del popolo delle primarie. Il vincitore dei “gazebo” sarà il nuovo segretario del Pd.


Mancano Lazio e Lombardia, dove il voto prosegue fino al 19 febbraio, ma i dati delle due settimane di congressi nei circoli svoltisi dal 3 al 12 febbraio, danno per ora il governatore dell’Emilia-Romagna primo a livello nazionale con il 55%, seguito dalla deputata Schlein al 33%, terzo Gianni Cuperlo che sfiora l’8%, ultima Paola De Micheli con neanche il 4%. In base al regolamento per il congresso saranno dunque Bonaccini e Schlein i due candidati alle primarie aperte in programma tra due settimane: ai gazebo di domenica 26 febbraio potranno votare tutti gli elettori del centrosinistra, non necessariamente iscritti al Pd. A ciascuno sarà richiesto un contributo di 2 euro. Per i sostenitori di Schlein, il voto ai gazebo, che coinvolgerà i simpatizzanti anche non tesserati, favorirà la loro proposta.

I RISULTATI
La vittoria di Bonaccini era data per scontata, ma pochi immaginavano che la sfidante Schlein avrebbe ottenuto un risultato così lusinghiero. In alcune regioni, come il Veneto, lo scarto di voti tra i due risulta infatti minimo, 303 schede di differenza (2.620 contro i 2.923 di Bonaccini), in termini percentuali 41.49% contro il 46,29% del governatore. Anche in Toscana il risultato di Elly Schlein è buono (5.874 voti contro i 7.439 di Bonaccini). E lo stesso dicasi del Trentino Alto Adige (289 a 358), del Piemonte (2105 a 2659), della Lombardia (1774 a 1928) e del Friuli Venezia Giulia dove lo scarto risulta minimo: Schlein 560 voti, Bonaccini 670. Da segnalare il risultato che Cuperlo, triestino, ha fatto in casa: oltre il 21% in Friuli V.G..

IN VENETO
In Veneto il risultato definitivo è il seguente: Bonaccini 46,29%, Schlein 41,49%, Cuperlo 8,20%, De Micheli 4,02%. I votanti sono stati 6.315. Il governatore dell’Emilia Romagna si è affermato in provincia di Vicenza (47,16 contro il 34,02% di Schlein) a Treviso (52,41% contro il 34,68%) e Belluno (50,70% contro 36,15%).  A Padova su 1.380 votanti, Bonaccini è arrivato primo con 656 voti (47,64%) e Schlein seconda con 551 (40,01%).

Ma in tre province - Venezia, Rovigo, Verona - a imporsi è stata Elly Schlein. 

Nel Veneziano c’è stata una netta spaccatura: su 1.423 votanti, 600 hanno scelto Bonaccini (42,43%) e ben 632 Schlein (44,70%), un risultato determinato anche dalla rete a sostegno della candidatura di Schlein da parte di Articolo 1, che nella provincia lagunare - come sottolinea il coordinamento della mozione Bonaccini - “con 137 militanti ha dato un sostegno di quasi il 10% sul totale dei voti, di gran lunga il più significativo tra tutte le province venete”. 


Ancora più netta la vittoria di Schlein a Rovigo: 344 voti (47,98%) contro i 319 ottenuti dal presidente dell’Emilia Romagna (44,49%). In provincia di Verona Schlein prende il 46,5% (478 voti) e relega Bonaccini al secondo posto con il 44,75% (460 voti). 

 

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Il Gazzettino