«No-vax in corsia? Assurdo vanno allontanati dai malati»

Francesco Noce
ROVIGO - La prima risposta è no: «Guardi, sto vaccinando, dobbiamo sentirci stasera, a che ora? non ne ho idea, abbiamo 300 persone in lista». Poi, saputo...

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ROVIGO - La prima risposta è no: «Guardi, sto vaccinando, dobbiamo sentirci stasera, a che ora? non ne ho idea, abbiamo 300 persone in lista». Poi, saputo l'oggetto della conversazione, i no vax nel mondo sanitario, chiede di restare in linea e di aspettare qualche istante. E lo si sente parlare in sottofondo: «Signora, io ho fatto AstraZeneca, stia tranquilla, va benissimo». E ancora: «Bravi, avanti così». Francesco Noce è un medico in pensione, dal 2018 presidente dell'Ordine regionale dei medici del Veneto, in questi giorni impegnato come volontario al Centro di vaccinazione della popolazione a Rovigo.


Presidente Noce, ha sentito il dato statistico diffuso oggi dalla Regione? Il 15% degli operatori sanitari non si è ancora vaccinato. Sono 10.200 persone.
«Io ho alcuni medici in appuntamento oggi, li ho qui in lista. Perché mica tutti medici sono stati vaccinati, ci sono colleghi ancora in attesa».


Perché?
«Questo non lo so, forse non c'erano vaccini disponibili o magari quando sono stati chiamati non potevano o perché malati o perché avevano il Covid. O forse alla fine si saprà che non volevano».

Se fossero davvero rifiuti?
«Sarebbe inconcepibile. Vaccinarsi è un dovere etico, morale, deontologico. Abbiamo giurato sulla nostra bibbia: il giuramento di Ippocrate dice di prestare, in scienza e coscienza, la nostra opera con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità. Non possiamo permettere di essere noi stessi fonte di contagi».


A Treviso è successo, ci sono stati ospiti nelle case di riposo infettati dai sanitari.
«Chi non è vaccinato andrebbe allontanato dal luogo di lavoro».


E cioè?
«Ferie, riposo, qualsiasi cosa».


C'è anche il rischio dell'aspettativa non retribuita, a Belluno si sta andando verso questa direzione.
«Non spetta a noi dire quale formula individuare, però una cosa deve essere chiara: chi non è vaccinato non può stare a contatto con i colleghi e con i malati».


Il vaccino non è obbligatorio, qualcuno potrebbe dire no.
«È inconcepibile che un operatore sanitario rifiuti il vaccino».


Lei opera come volontario in un Centro vaccinale. C'è ancora scetticismo da parte delle persone?


«C'è ancora qualche resistenza, anche se sempre meno. E c'è tanta voglia di vaccinarsi per vivere. Quando vedo gli anziani presentarsi al Centro in carrozzella e poi faticare a firmare perché ci vedono poco, che tenerezza».
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Il Gazzettino