MORIAGO Dopo i piromani, i ladri: non c’è pace per i presepi dell’Alta Marca. Nel pomeriggio di Natale, ignoti hanno rubato il Gesù Bambino e la...
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«Sono sconcertato – afferma il sindaco Giuseppe Tonello - ma anche attonito dalla stupidità di certe persone che hanno agito con non so quale obiettivo. Non so spiegarmi tale gesto. Speriamo che la telecamera abbia immortalato gli autori». Il presidente della Pro Loco di Mosnigo, Roberto Contessotto, ieri mattina ha presentato denuncia contro ignoti ai carabinieri di Col San Martino per il furto del Gesù Bambino dopo che a lungo la statua è stata cercata in paese, senza però alcun esito. Si sperava infatti che l’avessero spostata altrove. E invece non sarebbe così. «Pensiamo che i ladri o il ladro abbiano agito tra mezzogiorno e le 19 del giorno di Natale – racconta Contessotto - Noi ci siamo accorti che mangiatoia e Gesù Bambino non c’erano più la mattina del 26 dicembre, ma una persona ha testimoniato che già alle 19 del 25 dicembre non erano più al loro posto. Vogliamo portare avanti le nostre tradizioni che non possono essere calpestate in questo modo. È un gesto che ci ha fatto rimanere molto male».
Mosnigo in questo periodo sono diversi i presepi che abbelliscono le vie del paese. Quello realizzato nel parco “Don Frare” è il più grande, con capanna, sacra famiglia, pecore e pastori realizzati a mano dalla Pro Loco e a misura naturale. «Se fosse stato un gesto per fare qualcosa di male, avrebbero spaccato mangiatoia e Gesù Bambino lì sul posto – osserva Contessotto - ma portarli via non so con quali finalità».
A una decina di metri c’è una telecamera del sistema di videosorveglianza comunale. L’occhio elettronico potrebbe aver immortalato qualcosa. «Mi auguro – afferma il presidente della Pro Loco – che si possa trovare chi ha fatto questo gesto. E se si tratta di minorenni, saranno i loro genitori a pagare per il danno causato». Le immagini saranno vagliate anche dai carabinieri. E nel frattempo, il presepe della Pro Loco di Mosnigo rimane monco, senza il suo protagonista. «Vuole essere un monito – conclude Contessotto – e anche un modo per sensibilizzare tutto il paese». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino