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VENEZIA - Pronti e via: è partita la campagna per la vaccinazione dei bambini fra i 5 e gli 11 anni d'età. Le prime 186.000 fiale arriveranno domani (altre 60.000 il 5 gennaio) e le somministrazioni cominceranno giovedì, ma intanto ieri sono state avviate le prenotazioni. Nelle prime quattro ore di attivazione del servizio, sono stati presi 5.627 appuntamenti.
I POSTI
Le agende sono state aperte alle 14. Nel dettaglio, ecco i posti fissati dalle varie aziende sanitarie, così come risultavano alle 18: 62 nell'Ulss 1 Dolomiti, 874 nell'Ulss 2 Marca Trevigiana, 1.238 nell'Ulss 3 Serenissima, 260 nell'Ulss 4 Veneto Orientale, 376 nell'Ulss 5 Polesana, 1.525 nell'Ulss 6 Euganea, 217 nell'Ulss 7 Pedemontana, 525 nell'Ulss 8 Berica e 550 nell'Ulss 9 Scaligera. Le differenze fra le sette province dipendono, oltre che dalla diversa consistenza demografica di ciascuna, anche dallo specifico modello organizzativo adottato. «I bimbi vaccinabili sono in tutto 300.000 spiega l'assessore regionale Manuela Lanzarin e i pediatri di libera scelta sono 525. La prenotazione attraverso il portale della Regione serve per l'accesso ai centri vaccinali, dove vengono attivate delle linee dedicate proprio ai più piccoli, gestite dagli stessi pediatri negli orari concordati con le rispettive Ulss. Nei casi in cui l'inoculazione venga fatta in ambulatorio, invece, scatta la chiamata diretta alla famiglia da parte dello specialista che ha in cura il bimbo».
LA PRECISAZIONE
Consiglio pratico del presidente Luca Zaia ai genitori: «Siccome ogni azienda decide come muoversi, suggerisco di accedere al sito e vedere se ci sono slot disponibili, con la precisazione che l'appuntamento può essere preso solo dopo che il bambino ha compiuto 5 anni.
GLI ESPERTI
In questo contesto, gli esperti invitano mamme e papà a fidarsi della scienza. «I dati americani sul vaccino anti-Covid nei bimbi di 5-11 anni sono molto incoraggianti. E io direi questo ai genitori», afferma Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Medicina molecolare dell'Università di Padova. «Sicuramente questi dati aggiunge il professore all'Adnkronos Salute danno una giustificazione molto più solida a portare i bambini a vaccinarsi, piuttosto che lo studio di Pfizer su 2mila casi». Inoltre l'Istituto superiore di sanità ha pubblicato una serie di risposte alle domande più frequenti, anche per smontare le bufale che circolano soprattutto sui social, per esempio quella secondo cui sarebbe perfettamente inutile immunizzare i bimbi. «Anche se in misura minore rispetto all'adulto puntualizza l'Iss anche nell' età infantile l'infezione da Sars-CoV-2 può comportare dei rischi per la salute, tanto è vero che circa 6 bambini su 1.000 vengono ricoverati in ospedale e circa 1 su 7.000 in terapia intensiva. Inoltre anche nei casi (e sono fortunatamente la grande maggioranza) nei quali l'infezione decorre in maniera quasi completamente asintomatica, non è possibile escludere la comparsa di complicazioni quali la sindrome infiammatoria multisistemica (una malattia rara ma grave che colpisce contemporaneamente molti organi), e quello che viene definito long Covid, e cioè la comparsa di effetti indesiderati a distanza di tempo».
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Il Gazzettino