Il Grande Fratello "viaggia" sui bus: occhi elettronici sulla strada

Il Grande Fratello "viaggia" sui bus: occhi elettronici sulla strada
BELLUNO - Mille, diecimila, centomila e più “occhi” sulla provincia. Il protocollo d’intesa del Ministero dell’Interno per la pubblica sicurezza,...

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BELLUNO - Mille, diecimila, centomila e più “occhi” sulla provincia. Il protocollo d’intesa del Ministero dell’Interno per la pubblica sicurezza, chiamato “Mille occhi sulla città”, a Belluno si potenzia e diventa un caso unico in Italia. Tra gli “occhi” che vigileranno su un territorio «con orografia particolare e vasto, con insediamenti abitativi distanti e frazioni isolate», come ha detto ieri dal prefetto Francesco Esposito, anche «il primo sistema di videosorveglianza mobile istituito in una provincia». Le telecamere sono state installate anche sugli autobus Dolomitibus, che girano ogni giorno a Belluno nelle loro corse di linea. Riprenderanno non solo l’interno del bus, come è già in diverse città, ma anche l’esterno, le città. Una sorveglianza mai fatta, fino a oggi, in nessuna provincia. Non appena l’autista noterà all’esterno qualcosa di sospetto, un furto d’auto o altro, avvierà “l’allerta”. Scatterà il collegamento in tempo reale con la centrale operativa delle forze di polizia che vedranno a loro volta le immagini del furto d’auto o quello che sta accadendo. Il piano varato ieri, che si compone poi di altri progetti integrati come 36 nuove telecamere “leggi-targa”: è stato presentato a Palazzo dei Rettori, dove i sindaci coinvolti hanno firmato i protocolli d’intesa.

LA CURA
Belluno è già sicura, come dimostrano le classifiche sulla qualità della vita in cui la provincia si posiziona sempre ai primi posti. Per questo il maxi-progetto, varato con la regìa della Prefettura, è stato chiamato “Belluno si-cura” ovvero fa prevenzione. «Serve un sistema di anticorpi - ha detto ieri il prefetto Francesco Esposito - per prevenire e “proteggere” questa realtà da eventuali insidie, soprattutto in vista di appuntamenti internazionali come i Mondiali 2021 e le Olimpiadi 2026. Eventi che dovranno essere svolti con un piano di massima sicurezza, non solo per garantire l’evento, ma anche per la comunità. Inoltre questi grandi eventi saranno preceduti da una serie di opere pubbliche e questo è un fattore positivo, che da anni viene atteso. Però le nuove strade potranno essere percorse anche da chi ha cattive intenzioni». «Il piano articolato - ha spiegato Esposito -, vede la partecipazione di una pluralità di istituzioni: miglioriamo la sicurezza lavorando insieme, fianco a fianco. Non solo con amministratori, sindaci, la Provincia, ma anche il consorzio Bim, gli istituti di vigilanza, Dolomitibus. Una serie di soggetti istituzionali che a più livelli e per le loro competenze hanno contribuito a realizzare questo piano che come Prefettura abbiamo coordinato, voluto e presentato. Uno di questi progetti è stato finanziato con i fondi dei comuni di confine per un milione di euro».
LE LINEE
Ci si muoverà su 5 linee di intervento. Si parte dalla videosorveglianza provinciale, con i 36 leggi-targa sistemati nei varchi d’accesso. Saranno collegati al sistema nazionale di controllo targhe e transiti (Snctt), da cui partirà in tempo reale l’allerta nel caso di vetture rubate o senza assicurazione. «Sarà una cinta muraria virtuale per la provincia», ha spiegato il prefetto che ha sottolineato come tutto il sistema di videosorveglianza si stato predisposto nel rispetto delle leggi sulla privacy. La seconda linea di intervento, anche questa nel rispetto della privacy, è il punto forte del piano: il protocollo d’intesa con Comune di Belluno e Dolomitibus. Su tutti gli autobus della linea urbana del capoluogo (19 bus) sono state installate telecamere (all’interno e esterno) che riprenderanno quanto accade anche in strada. In caso di segnalazioni o denunce le centrali delle forze dell’ordine potranno accedere alle immagini in diretta. Il personale Dolomitibus verrà formato prima dell’avvio. C’è poi il protocollo per “Mille occhi sulla città”, ovvero l’accordo con istituti di vigilanza privata. Infine la diffusione ulteriore del controllo di vicinato e la revisione del piano di controllo coordinato del territorio.
GLI OBIETTIVI

«In questo modo - ha concluso il prefetto - ci sarà una maggiore capacità di controllo sugli accessi alla provincia. Ricordiamo che una quota rilevante dei reati contro il patrimonio hanno tra i loro autori persone che arrivano da fuori». “Schedando” le auto che transitano in provincia ci sarà maggior prevenzione. Infine verrà migliorato il «controllo sociale diffuso e il collegamento con forze di polizia».
Olivia Bonetti Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino