Insegnanti precari senza stipendio da 4 mesi: pranzi alla mensa Caritas

Il sindacalista Fabio Barina (Gilda) e una mensa Caritas
VENEZIA - Da settembre senza stipendio. E siamo quasi alla vigilia di Natale. Niente busta paga e nemmeno tredicesima e non si sa neanche quando i pagamenti verranno fatti. Da...

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VENEZIA - Da settembre senza stipendio. E siamo quasi alla vigilia di Natale. Niente busta paga e nemmeno tredicesima e non si sa neanche quando i pagamenti verranno fatti. Da mesi sta chiedendo informazioni alla segreteria della scuola e anche ai sindacati. E la prossima settimana ha pure un appuntamento con il direttore dell’ufficio scolastico provinciale di Venezia. Malgrado Luigino Pettenò dal 16 settembre tutte le mattine si rechi all’istituto Musatti di Dolo per insegnare fisica, non percepisce il regolare stipendio come i suoi colleghi. Ma il suo non è purtroppo un caso isolato.


Sono molti i precari della scuola che da quattro mesi non vedono un euro. Il prof di fisica del Musatti è precario da 10 anni ed è inserito in terza fascia nelle liste di istituto, con supplenza fino alla fine dell’anno scolastico. Ma sono senza busta paga anche molti suoi colleghi di seconda fascia.

«Solo nella mia scuola siamo in quattro, ma in tutti gli istituti veneziani ci sono insegnanti non pagati - spiega Pettenò - Se fosse capitato ad un’altra categoria sarebbe successo il finimondo. Invece per noi nulla si muove. Tasi e imposte vanno pagate con scadenze rigidissime, i nostri stipendi no. E nessuno ci dice quando inizieranno ad erogarli».

Un paradosso della "buona scuola", questo, che sta coinvolgendo un po’ tutta Italia, tanto che in alcune città i prof non pagati hanno iniziato per necessità ad andare a mangiare alle mense della Caritas.
Alla base sembra esserci un inghippo ministeriale. Un nuovo software nel cervellone del Miur, introdotto all’inizio di settembre, che avrebbe dovuto snellire i pagamenti, sta di fatto presentando delle pesanti criticità. A questo si sommano le segreterie scolastiche che, a causa della riduzione del personale, non sono riuscite ad affrontare la situazione. Tutto questo ha gettato i precari in una condizione difficile. Sulla vicenda è partita anche una raccolta firme on-line.


«Come sindacati abbiamo chiesto più volte al Miurdi intervenire, l’ultima volta lo scorso 9 dicembre, ma finora non abbiamo ancora ottenuto una risposta - dice Fabio Barina della Gilda veneziana - una situazione davvero insostenibile che sta coinvolgendo molti colleghi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino