ROVIGO - Al concorso straordinario per la scuola primaria e dell'infanzia potrebbero partecipare circa 400 diplomati magistrali polesani: la scadenza per le domande...
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CONCORSO STRAORDINARIO
La nuova pronuncia arriverà con molte probabilità nel 2019 e intanto s'è aperto il bando del concorso straordinario. «La vicenda potrebbe diventare una farsa se fosse modificata l'interpretazione iniziale data in adunanza plenaria. In pratica - spiega Stefania Botton, responsabile della Cisl Scuola di Padova e Rovigo - se fosse riconosciuta la valenza generale delle passate sentenze favorevoli ai docenti, il quadro normativo si ritroverebbe nella condizione di dover essere ulteriormente modificato in seguito alla nuova decisione del giudice amministrativo. Per ora questa è solo una possibilità, e quindi l'invito del sindacato è di partecipare al concorso, vista la situazione che s'è creata nel contenzioso».
La pronuncia del 20 dicembre 2017, di fatto, aveva inserito chi è in possesso di diploma magistrale abilitante nelle graduatorie d'istituto, utili per le supplenze ma non per il posto fisso, rendendo così ancora più precari docenti che in moltissimi casi vivevano il precariato già da anni. Altri diplomati magistrali abilitati erano già in ruolo, ma con riserva, e il loro incarico a tempo indeterminato è stato trasformato in un tempo determinato, per risolvere le conseguenze portate dalla sentenza dello scorso dicembre attraverso il concorso straordinario.
«I docenti polesani interessati al concorso - spiega Stefania Botton - potrebbero arrivare a 400, se si tiene conto anche di quanti stanno lavorando con la messa a disposizione». Bertilla Gregnanin di Uil Scuola, a proposito della necessità del concorso straordinario, ricorda inoltre che «quest'anno sono attesi numeri elevati di docenti che andranno in pensione, con conseguenti problemi a livello di cattedre che resterebbero scoperte. Il concorso è stato un buon passo verso un equilibrio che non c'era: lo dimostra il fatto che al concorso straordinario si ritroveranno fianco a fianco ragazze appena laureate e persone che ha già esperienze di insegnamento anche ultradecennali». Un'altra questione in cerca di soluzioni, aggiunge Gregnanin, è l'attuazione del cosiddetto organico di potenziamento: «Le risorse sono insufficienti alle necessità», ammonisce la responsabile di Uil Scuola Rovigo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino